“Chi te lo ha fatto fare. Lo rifaresti? Mi chiedono di continuo – ha detto -. Farti carico del cumulo di macerie. A prendere insulti gratuiti da chi usa violenza verbale. Un leader non deve mai mostrare fragilità, però forse un pochino sì. Chi mostra solo muscoli e semina insulti nasconde qualcosa. Allora la risposta è: sì lo rifarei. Me lo ha fatto fare il senso del bene comune”.
Cita Kennedy :”Pensa a cosa puoi fare tu per il tuo paese”.
Le falsità sono tante.
“La manifestazione degli Alpini è stata rinviata a settembre per problemi loro. È stato scritto che non si farà per inefficienza dell’amministrazione per richieste burocratiche. Tutto falso”.
“Il 15 giugno abbiamo fatto la tavolata senza muri con 300 pasti, da Cuneo fino a Catania. La narrazione è stata: faceva caldo”.
“Bersaglio è stato anche il Suap perché per eventi estivi c’è stata difficoltà a dare documentazione. Difendo gli uffici e li ringrazio tutti perché le regole vanno rispettate da tutti. Poi le soluzioni vanno anche trovate se non c’è stata mancanza di disponibilità anche per il momento di transizione”.
Un fiume in piena il sindaco Damiano Coletta: “Dovrei fare un comunicato di smentita ogni giorno. Il silenzio è dovuto al fatto che voglio fare altro”.
“Un’altra accusa – incalza – è che sono soggiogato da due donne. Ho dato loro disponibilità e fiducia e mi rapporto con loro. Ritengo che l’accusa sia un modo violento e offensivo di parlare, un modo di pensare mediocre. Questo è il clima che si respira in città”.
Sono sotto la lente di ingrandimento, me la prendo tutta. Però perché non c’era prima quando c’era il sistema Latina? Forse sarei rimasto a fare il cardiologo. Abbiamo abbassato la testa per anni. Adesso i faccendieri stanno fuori dal palazzo. Quando nelle intercettazioni si dice: ora c’è Coletta non si può fare niente. È una stelletta per me. La legalità ha un prezzo duro da pagare. Non mi dite ora basta taglia l’erba e ripara le buche. Abbiamo fatto delle scelte. Ho scelto una cosa non conveniente far ripartire il motore invece di lavare una macchina rotta”.
Poi Coletta passa a parlare delle cose fatte, che snocciola come un rosario. Ha molto sassolini dalla scarpa da togliere. “La città la giudichi per la capacità di mettere i cittadini in relazione tra loro. Per il decoro, per la sicurezza. Anche per la capacità di pagare debiti. Abbiamo accantonato per eventuali contenziosi. Nel 2015 era stato accantonato un milione 250 mila euro; nel 2016 3 milioni. Ci siamo resi conto che anche strategicamente arrivavano contenziosi. Nel 2018 15 milioni, che purtroppo sono stati tolti alle strade, allo sfalcio del verde. La Tari che non è aumentata. C’è un processo di informatizzazione”.
“I servizi sociali – riprende fiato – sono un fiore all’occhiello. Accantonato per questo circa 22 milioni. Una scelta: stiamo dalla parte delle persone. Rafforzato il servizio per anziani e minori. Il pronto intervento sociale. Normalizzato il centro accoglienza notturna. E creato un dormitorio invernale con 80 posti letto. Sviluppato il segretariato sociale. Possibilità di progettare con il terzo settore. Cambiato totalmente il sistema. Perché prima vengono le persone. Sistema integrato sistema socio sanitario. Per non parlare dell’accoglienza”.
Una lista lunga quella delle cose fatte per il primo cittadino: “Mobilità sostenibile trasporto pubblico locale. A un anno di lavoro. Momento di difficoltà con il personale. Ma con la gara abbiamo dato lo stop a 14 proroghe. I numeri parlano da soli. L’anno precedette sono stati venduti 750mila euro di biglietti. Quest’anno nelle casse ce ne sono 2 milioni. È un’abitudine che cambia. Ricordo poi il car sharing elettrico: a Latina c’è il progetto pilota.
Da ottobre ci sarà un servizio navetta per Latina Scalo. Contro un progetto metro irrealizzabile”.
“Nell’urbanistica abbiamo nominato ieri nuovo dirigente. Finalmente qualcuno dirà, forse lì siamo stati un po’ lenti”. Però le inchieste ha spiegato il primo cittadino hanno fatto paura.
Per la sicurezza è partito il servizio notturno della Polizia Locale, il sabato fino alle 5 di mattina. Per i dissuasori mobili nella zona pub ci vorrà ottobre”.
Insomma non accetta di essere chiamato incapace. “Non credo proprio – ha detto – e i risultati si vedranno”
“Ringrazio chi mi ferma e mi dice :vai avanti.Ma io non voglio essere scelto perché non tornino quelli lì, ma perché mi venga riconosciuto impegno e onestà, nell’ambito della legalità e di aver restituito una comunità nella reciprocità, per questo voglio essere riconfermato.