“Sulla crisi idrica che ha colpito la provincia di Latina e il Lazio l’unica cosa vergognosa che si rileva è il fatto che il presidente Zingaretti abbia disatteso quanto previsto dall’ordine del giorno approvato dal consiglio regionale il 15 febbraio 2017, con cui si impegnava il presidente della giunta regionale e gli assessori competenti ad aumentare, in termini di competenza e cassa, lo stanziamento del programma denominato “Servizio idrico integrato”, per un importo pari 4.000.000,00 di euro a valere sulle annualità 2017 – 2019, per contribuire a fronteggiare e risolvere in modo definitivo la crisi idrica nei Comuni del Sud Pontino e del Golfo di Gaeta. Di vergognoso, a differenza di quanto sostengono Zingaretti e Refrigeri, c’è l’inerzia di questa Regione rispetto ad una emergenza che aveva mostrato tutta la propria forza già lo scorso anno e su cui l’unica azione messa in campo è stata voltarsi dall’altra parte. Zingaretti e Refrigeri, nell’incontro effettuato con i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica e dei Gestori idrici sull’emergenza acqua nel Lazio, dovevano dire chiaramente cosa intendono fare rispetto a questa emergenza e non limitarsi a prenderne atto addossando la responsabilità ad altri. La Regione doveva assumersi con responsabilità e in base al sacrosanto principio di sussidiarietà, come abbiamo suggerito, il ruolo di cabina di regia, recependo le istanze di tutte le istituzioni, le associazioni datoriali, i vertici di Acqualatina, recependo la richiesta di stato di calamità naturale avanzata dalla conferenza dei sindaci dell’Ato4. Doveva e deve farsi parte integrante della risoluzione dei problemi definendo azioni immediate, a medio e lungo termine, da attuare per uscire dall’emergenza in modo definitivo. Ma di tutto questo non c’è nulla e nessun valore aggiunto rispetto alle criticità in corso Zingaretti o Refrigeri hanno portato per risolvere questa situazione drammatica che sta causando allarmismo e panico tra i cittadini costretti ogni giorno a confrontarsi con i rubinetti a secco. Per sostenere gli agricoltori che sono al collasso perchè non riescono ad irrigare i campi. Oggi il nodo non sta in una sterile caccia alla streghe. Non sta nel cercare il capro espiatorio. E nessuno ha mai sostenuto che l’emergenza idrica sia stata causata dalla Regione Lazio. Ma alla Regione Lazio, al suo presidente, chiediamo responsabilità politica ed amministrativa per chiudere una emergenza che combina, come sottolineato dal gestore del servizio idrico integrato dell’Ato4, Acqualatina Spa, fattori strutturali, quali l’abbassamento dei livelli dell’acqua all’interno delle centrali di produzione, in particolare di Mazzoccolo e Capodacqua e fattori contingenti quali l’anomala ondata di siccità degli ultimi mesi. Che chiede straordinari ed urgenti investimenti per il riefficientamento delle reti idriche nei Comuni del Sud Pontino e della provincia di Latina attraverso l’eliminazione del fenomeno della dispersione del flusso idrico ed il rafforzamento delle centrali di produzione esistenti. A Zingaretti e Refrigeri i cittadini chiedono questo. Vogliamo sapere se intendono muovere un dito in questa direzione o continueranno a restare seduti sulle loro sedie, a saltare da una inaugurazione all’altra, mentre la provincia di Latina, i suoi cittadini muoiono di inerzia, di disagi, di disservizi aggravati da questa assoluto mancanza di volontà ed interesse per la loro vita. La Regione, per citare Zingaretti, non ha “fatto come al solito la sua parte”, si è sottratta alle proprie responsabilità come al solito convocando una riunione solo dopo la pressione di utenti, istituzioni, gestori e associazioni. E questo è inaccettabile”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone