venerdì 22 Novembre 2024,

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Latina. Cusani: “L’Autorità Portuale snatura il suo ruolo istituzionale”

scritto da Redazione
Latina. Cusani: “L’Autorità Portuale snatura il suo ruolo istituzionale”

Senza troppi giri di parole, l’Autorità Portuale sul territorio continua a snaturare il suo ruolo istituzionale determinando un forte disorientamento in tutta la comunità portuale che continua ad essere spettatore di opere incompiute.
La legge nazionale 84/94 afferma che alle Autorità Portuali sono affidati i compiti di promozione e sviluppo dei porti, ebbene, questo tipo di approccio a Gaeta è completamente assente facendo cadere sull’ente portuale delle grosse e pesanti responsabilità per una vasta area geografica che va ben oltre Gaeta mettendo in seria discussione la natura e l’efficacia del federalismo dei porti laziali.
L’ente portuale continua a concepire il nostro territorio come terra di conquista in cui realizzare interventi inutili e interminabili che hanno come unico risultato quello di esiliarci da tutto e tutti, come dire prigionieri a casa nostra. Un esempio su tutto sono i lavori di riempimento della cassa di colmata per la realizzazione del nuovo piazzale: un opera faraonica dal punto di vista dei soldi pubblici spesi su cui pesano tante incognite come ad esempio la data di consegna dell’opera non ancora definita e l’effettiva utilità della stessa. Probabilmente gli unici clienti della colmata saranno i gabbiani…
È da troppo tempo che assistiamo a incomprensibili azioni dell’Autorità Portuale solo sull’arredo urbano della città di Gaeta in aiuole, lampioni e marciapiedi senza invece prestare attenzione ad opere infrastrutturali sia portuali che retroportuali capaci di innescare nuove dinamiche occupazionali conferendo un futuro al territorio. E’ necessario al fine di evitare che il porto diventi troppo debole sdoganandoci dal solo traffico di merci polverose, traffici che sicuramente gli altri porti non fanno a capelli per accaparrarseli, andando a diversificare le tipologie di traffico.
Gli investimenti dell’Autorità Portuale in città in giardini pubblici e rotatorie anche se apprezzabili dovrebbero essere lasciate alla competenza dei loro enti naturali: insomma sarebbe auspicabile se non doveroso che l’autorità portuale faccia l’autorità portuale e i comuni facciano i comuni. Altro punto importante da chiarire e che le
priorità per la città sono le infrastrutture che guardano al mare non l’arredo urbano: occorre dunque una netta inversione di marcia.
Basta buttare fumo negli occhi chiarendo che i 33 milioni disponibile per il porto di Gaeta sono fondi del Governo centrale motivo per cui l’Autorità Portuale non ha meriti e personalmente riservo molti dubbi che saranno effettivamente utilizzati per intero su Gaeta.
Sono altre le cose che ci interessano: a che punti siamo per la delocalizzazione della banchina Eni, quali sono le azioni commerciali che sono state poste in essere per il porto, a che punto siamo in merito alla equa ripartizione finanziaria tra i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, quali sono i tempi di consegna del nuovo piazzale, l’istituzione della casa del portuale al fine di dare dignità ai lavoratori che oggi non hanno né servizi igienici né un luogo dove poter consumare i propri pasti, l’emissione di decreti di massima urgenza per la messa in sicurezza della viabilità sulle banchine che attualmente sono in uno stato pietoso a causa del
transito dei veicoli di lavoro e tante altre cose.
Lo Svimez, importante ente di programmazione economica-infrastutturale, ha inserito il porto di Gaeta tra le 7 aree logistiche strategiche del centro/sud Italia presentando il documento in commissione trasporti al Senato durante il governo Monti, ottenendo significativi apprezzamenti. Tutto questo, fino ad oggi, non è di interesse dell’Autorità Portuale determinando per me un forte imbarazzo istituzionale e lasciandomi intendere che i loro obiettivi sono molti distanti dalla nostra provincia.
Aggiungo che lo scalo portuale di Gaeta vuole rafforzare la piattaforma portuale laziale e non indebolirla, cosa che invece Civitavecchia continua a fare attraverso tutta una serie di azioni da una visione troppo campanilistica.
L’amministrazione che rappresento ha sempre perseguito azione per agevolare efficacemente quel processo di dialogo istituzionale senza in quale le iniziative intraprese trovano un limite in una visione avvolte dalle prospettive troppo domestiche.

Armando Cusani

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