Gianluca Di Cocco ed Enrico Tiero di Idea-Cuori Italiani tornano ad attaccare l’amministrazione Coletta e il movimento Lbc che sostiene il sindaco.
“In particolare – scrivono – le questioni che volevamo sottolineare sono quelle inerenti all’errore sull’iter che porterebbe Latina verso l’in house per la gestione dei rifiuti e che vede dopo i repentini passi indietro di Coletta e i cambi di pareri, prima con l’esternalizzazione e i tantissimi apprezzamenti al commissario Barbato in campagna elettorale per cambiare idea appena insediato, senza spiegare alla città i motivi di questo cambio di pensiero, approdando alla scelta dell’in house appunto.
Oggi andiamo a scoprire che l’avviso pubblico per la scelta del consulente esterno al costo di svariati migliaia di euro deve essere abolito in autotutela per errori a dir poco banali, la trascrizione diversa tra il contenuto dell’avviso e ciò che è riportato nella determina .
Altra tematica assurda per come si sta evolvendo, è quella sul famoso finanziamento statale di 18 milioni di euro che se verrà confermata, rischia di farci perdere milioni di euro in finanziamenti pubblici.
Prima di tutto entro il 28 febbraio si devono presentare tutti i progetti esecutivi e ci auguriamo per il bene della città che la giunta Coletta
abbia la capacità, di mettere una toppa alla loro proverbiale lentezza e presentare nei tempi previsti tutti i relativi progetti.
In secondo luogo, ricordiamo che le operazioni da fare per un finanziamento vanno avviate o realizzate, espressamente correlate con tempi certi, con gli obiettivi di un programma e con i requisiti specifici richiesti, ecco ciò che oggi sembrerebbe, non stia accadendo a Latina.
Richiesta di finanziamenti per progetti che prevedono documentazioni precise e che invece sembrerebbe, ma ci auguriamo sia un errore, contenere addirittura delle dichiarazioni “errate”.
Se confermato, come anticipato da un quotidiano, sembrerebbe che risulti, nelle richieste di partecipazione a detto bando ministeriale da 18 milioni di euro, un errore che vale circa 2 milioni di euro, in quanto si dichiara di volere realizzare un parco su area pubblica quando in realtà quell’area appartiene a privati, è una situazione incredibile e denota tutta la negligenza nella stesura degli atti e sul suo controllo.
Coletta chiarisca immediatamente la situazione e affermi i principi sanciti dalla legge e dalla Costituzione italiana facendo si che un minimo di certezza venga affermato anche nei confronti di atti che sembrano essere “disorientati” nella loro concretezza.
