venerdì 22 Novembre 2024,

Provincia di Latina

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Latina. Della Penna: sindaco eletto sul filo di lana e presidente nominata

scritto da Redazione
Latina. Della Penna: sindaco eletto sul filo di lana e presidente nominata

Non ho intenzione di ripercorrere la piccola storia politica e amministrativa fino ad oggi portata avanti da Eleonora Della Penna, presidente nominata della Provincia di Latina e sindaco eletta per il rotto della cuffia in quel di Cisterna.
Credo però che alcune sottolineature, del breve percorso dell’avvocato e politico di Cisterna, vadano prodotte.
Ho la netta sensazione di aver già letto il copione nel quale da mesi Della Penna si dibatte sulla scena politica e amministrativa di via Costa.
Rappresentazione vissuta all’indomani della vittoria della coalizione di centro destra che portò sullo scranno più alto del Comune di Sonnino un’altro avvocato prestato alla politica: Lorenzo Magnarelli.
Il quale dopo poche ore dall’aver indossato la fascia tricolore pensò giustamente di fare tutto da solo, avendo come unico faro la LEGGE e non la politica, quella virtuosa, attraverso la quale la rappresentanza politico – amministrativa viene scelta dai cittadini per governare.
Per la presidente Della Penna, in tempi non sospetti, avevo espresso le mie perplessità su come aveva iniziato il suo mandato in provincia: con lo sguardo rivolto al passato e con l’unico pensiero di essere interprete principale non della buona politica e dell’amministrazione di un territorio complesso come quello della provincia di Latina, bensì con l’incarico di Questore aggiunto o alto Membro della Corte dei Conti.
Uno spreco di forze che non ha permesso fino ad oggi alla Presidente di giungere a risultati clamorosi rispetto al presunto “sfascio” prodotto da altri soggetti che per anni hanno sostenuto l’impegno di amministrare 650 mila cittadini al meglio delle loro possibilità.
Anzi, con il passare dei mesi la Presidente, con lo sguardo rivolto al passato, si è posta in feroce contrasto con il Nuovo Centro Destra, il partito che gli ha dato nei fatti la possibilità di arrivare al governo della provincia e spaccato in più tronconi il Partito Democratico. Basterebbe leggere le missive a Lei inviate da alti esponenti di questo partito.
E mentre si dilettava nel “facite ammuina” di borbonica memoria, non riusciva in questi primi mesi di regno a licenziare neanche l’unico atto dovuto dalla legge Delrio: lo Statuto.
E quando ha tentato la prima discussione plenaria per farlo passare da bozza a documento finale, i suoi alleati e l’opposizione scoprivano una norma straordinaria: la non sfiducia al presidente da parte del Consiglio provinciale.
Alla faccia del nuovo che avanza, alla faccia della democrazia!
Queste alcune perle dell’opera della presidente Della Penna, la quale per l’ultimo giorno dell’anno si riservava il botto finale: l’assunzione, intuitu personae, di altri lavoratori.
In barba al tanto sbandierato cupio dissolvi dell’ente provincia, al suo piangere miseria in Regione Lazio dal sodale Nicolino Zingaretti e non facendosi capace del 30% di personale in più già inquadrato.
Ma tant’è, la solista e decisionista Della Penna questa volta non guarda indietro ad altre “devastanti” esperienze e assume (personale però da non considerarsi in esubero), con il vispo occhietto rivolto al roseo futuro della provincia che verrà. Naturalmente sotto il suo illuminato governo.
Ma assume chi?
In parte rimette a bordo dirigenti, che professionalmente si sono sempre comportati in maniera irreprensibile, altri li recupera dal settore rottamati dall’ex presidente, altre figure le trova con curriculum politici eccezionali, alcuni indicati dai compagni di strada, altri da fidati amici cisternesi.
Emblematica è poi la scelta dell’addetto stampa, che con l’Ente provincia ha innumerevoli denunce per diffamazione e forse anche in odore di conflitto di interessi.
Chiudo l’intervento in autocritica.
Sono convinta, che per carità di Patria e non per altro, si possano sperimentare anche percorsi politici alternativi per governare il territorio, anche oltrepassando le ristrette logiche del pensiero dell’essere di destra o di sinistra.
Ma non considerare in tutte le sue sfaccettature il soggetto che si è voluto sostenere alla presidenza delle elezioni provinciali, è stato un grave errore politico da parte dell’NCD.
Basta valutare più attentamente questo inizio di consiliatura, il quale conferma che non c’è nessun progetto nuovo o strategico in favore dei cittadini della provincia di Latina.

Gina Cetrone

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