E’ ben nota la situazione e le condizioni assai incresciose dei Pronto Soccorso. A causa di un episodio per fortuna superabile(e superato), giorni fa mi è capitato dover andare al pronto Soccorso del “Goretti” e trascorrervi un’intera nottata su una barella tra qualche altra, situate all’ingresso (interno),nel mio caso di fronte ad un ascensore con la scritta “Corona virus”, ineludibile a leggersi con gli occhi sbarrati,paventando magari qualche “viaggiatore” di passaggio! Se da un lato,non è stato piacevole rivivere i luoghi e le atmosfere della mia trascorsa,prolungata degenza di alcuni anni fa dall’altro,nell’attuale cataclisma virale,ho avuto modo di constatare de visu e de facto le non poche difficoltà oggettive nonché la solerzia,l’abnegazione e attenzione di tutto il personale dai giovani medici,premurosi e rassicuranti agli operatori,tutti instancabili e assolutamente vigili nel corso dell’intera nottata: non saranno “eroi” ma senz’altro “guerrieri” ferrati e collaudati! Una situazione in cui ho potuto tradurre in pratica il senso e la verità del proverbiale detto: “Ha da passà ‘a nuttata!”. Sì, la nottata, e non solo al Pronto Soccorso,deve comunque passare non fosse altro perché la terra continua a girare e la notte si alterna al giorno senza soluzione di continuità. Nel mio caso è passata col vantaggio di un’ulteriore esperienza diciamo psicologica: sapere in partenza che, in caso di necessità o urgenza, esistono due possibilità di Pronto Soccorso, una infernale,l’altra purgatoriale: c’è da augurarsi di esperire la seconda!
Pensierino domenicale>
<Chi si fa vecchio e fa voto di vivere, dècadi d’anni /meriterà che la vecchiezza duri > (Menecrate di Samo, Antologia Palatina,IX) (gimaul)
Mauro Maulucci