Questo teatrino non ci appartiene e a nome di tutto il Movimento L’altra faccia della politica comunico le dimissioni dell’assessore Fabrizio Cirilli e l’uscita dalla maggioranza del consigliere Fabio Cirilli. Così Marco Tomeo a nome del movimento.
“Non possiamo più condividere una realtà fatta di partiti che, pur di rimanere in sella, hanno accettato di “patteggiare il proprio fallimento”, che a questo punto è legittimo constatare, ammettendo di fatto di aver disatteso programmi e aspettative e proponendo addirittura di farsi commissariare. Della serie “costi quel che costi”, pur di conservare un posticino di potere al governo della città, si sono letteralmente prostituiti ponendo sul tavolo delle trattative prima le loro “pretese”, poi le loro “proposte di mediazione”, poi ancora “una soluzione che gli facesse salvare la faccia” e infine qualunque cosa potesse servire, finanche ‘l’ammissione di incapacità e faziosità’, pur di tirare a campare per un’altra manciata di mesi”.
La verità è che quello che miseramente è accaduto in questi giorni, a questo punto, appare come una strategia ben precisa; considerato che gli artefici di questa stessa strategia hanno già chiuso accordi sulla Giunta e sul nome degli assessori. Tutto il resto: dalla fiducia sui punti programmatici in consiglio alla manfrina sui tecnici o i politici in giunta, non è altro che un patetico teatrino in linea con quello in cui si è assistito nelle ultime tre settimane. E la conferma di quanto appena detto siamo sicuri che arriverà entro dicembre.
E’ palese, dunque, che al nostro movimento tutto ciò non interessa. Lo abbiamo detto dal primo giorno di crisi: la condivisione dei presupposti su ciò che si fa e su come si fa, sono aspetti che non si possono “trattare” con un giro di poltrone! Se i presupposti ci sono si va avanti, in caso contrario si va a casa! Tutto il resto si chiama “inciucio”.
Per noi la politica è, e continua ad essere, coerenza e correttezza con gli accordi presi davanti alla gente prima del voto, e non nelle stanze in cui si fa l’alba per evitare di perdere un posto o un ruolo nel governo della città. Siamo ancora strettamente legati al concetto che le cose che si dicono, e che poi si fanno, debbano avere un senso logico, e pertanto a nostro avviso è legittimo pensare che dietro la retromarcia del Sindaco ci siano “altri ragionamenti”.