Sono fermamente contrario al progetto presentato per la realizzazione di una centrale a biogas di potenza nominale di 1.487 Kw per la produzione di energia elettrica, localizzata in via dell’industrie a Latina Scalo che tratterà 40.500 ton/anno di materiale e sarà alimentata a FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani) e sottoprodotti dell’industria agroalimentare.
Non si tratta di una piccola attività agricola ma un vero e proprio impianto di trattamento che dovrà essere soggetto a specifica disciplina sul trattamento dei rifiuti.
La deregolamentazione favorita dalle norme della Regione Lazio, la più permissiva in materia, e la modifica continua delle norme, sempre più favorevoli alla speculazione, tentano di togliere tutti gli strumenti di controllo agli enti locali ai quali spetta il compito della gestione, la tutela, la programmazione, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio.
Questa centrale a Biogas andrebbe ad inserirsi in un contesto già di per sé critico come Latina Scalo; la presenza di numerose industrie insalubri sul territorio denota la necessità di intervenire con strumenti che ne regolamentino l’ubicazione e le varie attività limitando il danno ambientale, economico, turistico e commerciale al fine di tutelare la salute dei cittadini.
Sulla zona di Latina Scalo già insiste una concentrazione di aziende con tipologie dei processi produttivi che utilizzano sostanze pericolose, che sono comunque presenti nei siti industriali, potenzialmente pericolose per l’ambiente e per l’uomo stesso e classificate a rischio di incidente rilevante.
Continueremo a sostenere le nostre tesi, cosi come già avvenuto nel mese di agosto quando gli uffici comunali hanno trasmesso una nota alla Regione Lazio esprimendo le perplessità e la contrarietà alla realizzazione della centrale a Biogas di Latina Scalo. Il Comune di Latina, per la presenza di impianti soggetti a rischio di incidente rilevante secondo la “direttiva Seveso”, è obbligato a valutare ed approvare la variante urbanistica per le esigenze di tutela della pubblica salute e di protezione civile.
Auspico che i tecnici comunali approfondiscano e pongano attenzione a questo tema così importante in tema di impatto ambientale, affinché si arrivi ad un parere negativo sulla realizzazione dell’impianto in questione a Latina Scalo.
Nicola Calandrini
(segretario provinciale FdI-AN)