lunedì 25 Novembre 2024,

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Latina. Gasparri al sindaco Coletta:”Documento ABC farneticante e scritto da persone con bassa scolarizzazione”

scritto da Redazione
Latina. Gasparri al sindaco Coletta:”Documento ABC farneticante e scritto da persone con bassa scolarizzazione”

Alla vigilia di Natale è arrivata la risposta del vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, al sindaco di Latina Damiano Coletta che aveva definito l’interrogazione dell’esponente azzurro sull’azienda speciale Abc «farneticante e scritta da persone con bassa scolarizzazione».
Al di là delle posizioni politiche e delle diverse idee che possono contraddistinguere chi si trova su sponde partitiche opposte, a nostro parere una vera e propria caduta di stile.

«Trovo singolare – scrive Gasparri nella sua replica – che il primo cittadino della seconda città del Lazio abbia, e cito testualmente dal suo intervento, sull’utilizzo della mia interrogazione parlamentare “qualche dubbio sul principio democratico dello strumento”.
Vorrà dire che il 25 dicembre, sotto l’albero, sarà mia cura fargli trovare incartato un bel manuale di Diritto Costituzionale.
Detto ciò, è evidente che sulla gestione del comune ci siano non poche incongruenze e un evidente conflitto d’interesse da cui pare il sindaco di Latina non sia affatto esente, come spiegavo anche nella mia precedente interrogazione sull’urbanistica”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI) che aggiunge: “Quanto riportato nel testo dell’atto ispettivo parlamentare (definito da Coletta farneticante e scritto da persone con bassa scolarizzazione) sono fatti.
Fatti, e non illazioni, che possono aiutare nella comprensione della vicenda e degli intrecci che hanno portato il sindaco Coletta e la maggioranza del Comune di Latina, targata Lbc, a dar vita all’Azienda Speciale: una scelta che rischia di pesare come un macigno sulle casse del comune di Latina e sulle tasche dei cittadini.

In primo luogo, il sindaco che ogni giorno non perde occasione per gridare ai quattro venti di aver trovato vuote le casse comunali, ci spieghi il perché di un incarico costato ai cittadini ben 39mila euro, spesi per progettare la “realizzazione e gestione di una società in house per l’igiene ambientale”, il cui Statuto risulta essere una copia esatta dello Statuto dell’omonima società di Napoli ABC, gestore dell’acqua pubblica, fra l’altro in profonda crisi economica e che a quanto risulta non deposita bilanci dal 2014.

Allo stesso modo lui e i suoi assessori spieghino perché, invece di seguire quanto indicato dall’Anac – ossia di procedere una volta rimosse le criticità evidenziate ad affidare il servizio rifiuti con una gara europea ad evidenza pubblica -, si siano inoltrati nel percorso poco trasparente e opaco che ha portato alla nascita di Abc e alle nomine che vedono, scelto in prima persona dal sindaco stesso con una procedura tutta da chiarire, Demetrio De Stefano presidente del Cda. Lo stesso De Stefano, che durante il suo mandato da direttore Generale di Lazio Ambiente ricopriva il ruolo di dirigente della Ambi.En.Te. Spa di Ciampino, società concorrente della prima, tanto da essere oggetto di un’interrogazione al Consiglio Regionale che ne sottolineava l’incompatibilità. Lo stesso che da legale rappresentante sempre dell’Ambi.En.Te Spa, nel tentativo di aggiudicarsi una gara da 48 milioni di euro, dava vita ad una Associazione Temporanea d’Imprese insieme alla Cooperativa “29 Giugno”, nota alle cronache per quello che i media hanno definito il processo di Mafia Capitale. Lo stesso che risulta coinvolto, quale membro del CdA di A.M.A Senegal (interrogazione parlamentare 4-03082) nel processo conclusosi solo grazie alla prescrizione dei termini processuali.

Il sindaco faccia anche luce sulla vicenda degli atti firmati da un dirigente dichiarato decaduto dal decreto del Presidente della Repubblica e successivamente controfirmati da un dirigente che risultava in ferie proprio in quei giorni.
Spieghi perché tra i documenti messi a disposizione dei consiglieri comunali non figurasse il parere obbligatorio del Collegio dei Revisori che si è espresso solo sulla variazione di bilancio di 400mila euro, rinviando il parere definitivo alla produzione, da parte del Comune, di ulteriore documentazione:fatto che non è mai avvenuto.
Infine dica qualcosa anche sul parere rilasciato dalla società di Revisione PKF che non assume alcuna responsabilità circa la veridicità e correttezza delle ipotesi e dei dati forniti dal Comune.
A Coletta voglio dare un consiglio: risponda nel merito a questi interrogativi e non cerchi di sviare l’attenzione con offese gratuite che possono solo ritorcerglisi contro. Ai cittadini di Latina, cui mi lega un profondo affetto, invece i miei migliori auguri di un sereno e Santo Natale», conclude Gasparri.

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