“La lettera aperta dei lavoratori Avionteriors rafforza la nostra tesi e ci vede costretti a replicare, nuovamente, alle illazioni pubblicate sui quotidiani cittadini dall’azienda, tese esclusivamente a screditare l’unico sindacato rappresentativo al suo interno e che sta tutelando i diritti dei lavoratori di fatto cancellati dalla dirigenza”. Il Segretario Generale dell’UGL Latina Giuseppe Giaccherini torna a denunciare il tentativo di mobbing che la dirigenza dell’Aviointeriors sta mettendo in atto nei confronti di alcuni dipendenti iscritti al sindacato, come confermato con la loro lettera aperta: “La società – sottolinea Giaccherini – fa finta di ignorare che l’accordo di cui parla è stato sottoposto a referendum aziendale, a seguito del quale la maggioranza dei lavoratori, come si evince anche del loro comunicato, ha stabilito di non aderire. Nei giorni successivi l’azienda ha convocato uno per uno i lavoratori, prospettando ritorsioni qualora non avessero aderito alla richiesta di sottoscrivere un verbale di conciliazione con il quale si impegnavano a rinunciare alle spettanze sospese ormai da tre anni. Molti lavoratori hanno sottoscritto tali accordi individuali e, in maniera assolutamente improvvida, hanno depositato tutte le conciliazioni alla Direzione Territoriale del Lavoro, stimando di dare maggior pregio ad un’azione che chiaramente ha la caratteristica della ritorsione. Tra l’altro, la società omette che si tratta di mero deposito di documentazione presso il Ministero del Lavoro, che nulla ha certificato né sulla validità dell’accordo come contrattazione aziendale né sulla natura dello stesso e che moltissimi lavoratori hanno perseguito il diritto di vedersi riconosciute somme considerevoli a fronte di rinunce imposte con corrispettivi ridicoli. Di tali circostanze, esistono atti giudiziari e non certo le fantasiose ricostruzioni datoriali”. Il Segretario UGL evidenzia anche altri aspetti della vicenda: “Ugualmente – dice – lascia attoniti la ricostruzione dell’episodio riguardante le maestranze pendolari. Di fronte a lavoratori che vantano un’anzianità di 30/35 anni, tutti vicini alla pensione, appare quanto meno risibile la circostanza che si sia reso necessario posizionare nel turno proprio i 4 dipendenti. Non vi è assolutamente in azienda un carico di lavoro tale da giustificare la turnazione dei reparti né la stessa è stata applicata a tutti. Ne consegue che l’atto è da considerarsi esclusivamente ritorsivo visto il diniego dei lavoratori pendolari a sottoscrivere la rinuncia all’azione legale intrapresa. Come emerge dalla lettera delle maestranze – conclude Giaccherini – l’UGL è l’unico sindacato che tutela il diritto inviolabile dei lavoratori, una strada che continueremo a percorrere con tutte le nostre forze”.