E’ stata eseguita questa mattinaun’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una persona indagata nell’ambito di articolata attività investigativa condotta dal NAS Carabinieri di Latina e coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina – Sostituto Procuratore, Dott. Valerio De Luca – a contrasto della diffusione ed impiego di sostanze ad azione dopante.
Il provvedimento, per la cui esecuzione il NAS è stato coadiuvato dal Comando Compagnia Carabinieri di Latina, è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Latina, Dott.ssa Giorgia Castriota, che ha condiviso la sussistenza degli elementi di prova acquisiti nel corso delle attività investigative.
L’indagine, denominata “Free Shopping”, ha posto fine ad una prolungata serie di furti di farmaci, nonché prodotti cosmetici, integratori alimentari per lo sport e dispositivi medici, sottratti fraudolentemente ad un distributore farmaceutico operante nel territorio pontino.
L’attività, avviata nel giugno 2018 da una denuncia relativa a molteplici furti in danno di un deposito farmaceutico e supportata dall’utilizzo di specifiche attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e registrazioni audio/video), ha consentito di attribuire le responsabilità delle sottrazioni di prodotti ad un corriere di prodotti farmaceutici che aveva accesso fiduciario nella struttura, il quale li rivendeva personalmente nel mercato illegale.
Durante l’operazione sono state, oltre al sequestro, sono state indagate tre persone per ricettazione e altri due per uso di sostanze dopanti in occasione di manifestazioni sportive.
Un’importante svolta nell’attività investigativa si è avuta nel mese di luglio, in occasione del sequestro di un ingente quantitativo di refurtiva, in larga parte farmaci ad azione dopante, epoietina e somatropina, e per la cura delle disfunzioni erettili nonché di dispositivi medici, prevalentemente costituiti da apparecchi per l’aerosol terapia, pronti per la cessione in canali distributivi clandestini, tra cui piattaforme web, frequentate da sportivi per approvvigionarsi di prodotti idonei al miglioramento delle prestazioni agonistiche. I soli prodotti farmaceutici, il cui valore nominale supera i 30.000 euro, avrebbero garantito, una volta immessi nel circuiti del mercato nero, introiti superiori ai 50.000 euro, anche in ragione della grande appetibilità conferita loro dall’elusione dei prescritti controlli in fase di dispensazione. La medesima attività d’indagine, inoltre, ha permesso di accertare come l’indagato provvedesse anche a rifornire direttamente alcuni atleti amatoriali altresì assumendo personalmente gli stessi farmaci al fine di alterare le prestazioni agonistiche. Un concreto riscontro a tale ipotesi si è avuto con gli esiti di un controllo antidoping in una gara di ciclismo, svolta nel mese di luglio 2018, in cui sia l’indagato che un altro ciclista amatoriale erano risultati positivi all’epoietina.
Si ricorda che assumere farmaci in assenza di esigenze terapeutiche e controllo medico al fine di conseguire dei risultati agonistici, non solo rappresenta un disvalore per il concetto stesso dibcompetizione sportiva, ma comporta anche dei gravi rischi per la salute.