Come si è già rappresentato in più occasioni, all’indomani del rinnovo dell’amministrazione provinciale e a seguito del voto amministrativo dello scorso anno, dovrebbe essersi formata una nuova e atipica maggioranza politica all’interno della Conferenza dei Sindaci, che a quanto pare non riesce proprio ad assumere decisioni rispetto sia al tanto proclamato tema della ripubblicizzazione dell’acqua e tanto meno a quello della determinazione della tariffa idrica. Una cosa è certa: di riunioni se ne fanno tante ma è proprio il caso di dire che “fanno acqua da tutte le parti”, con la conseguenza di riempire pagine di giornali con dichiarazioni e propositi ma di fatto nulla accade!
Eleonora Della Penna
Infatti questa maggioranza di Sindaci di riferimento del centro sinistra e di liste civiche a supporto, dopo aver bocciato la proposta di determinazione della tariffa formulata dal soggetto gestore non si è minimamente preoccupata di proporne un’altra, accettando passivamente quindi un aumento del 9% ai carico del cittadini.Non solo. Risulta che in una delle tante riunioni propedeutiche alla Conferenza la stessa presidente Della Penna sia stata messa in minoranza rispetto al tentativo di proporre una tariffa con un aumento tariffario del 2,9%.
Curiosa a riguardo la richiesta di parere che la Conferenza intende rivolgere all’Autorità di controllo per sapere se la proposta tariffaria del soggetto gestore (aumento 9%) venga approvata motu proprio dall’Autorità medesima, quando non più tardi di un mese fa la stessa Presidente si è recata personalmente a Milano presso l’Autorità di controllo per avere chiarimenti in merito allo schema regolatorio della tariffa.
Non condividiamo assolutamente questa linea confusionaria che la Conferenza dei Sindaci guidata dalla Presidente Della Penna sta assumendo perché siamo contrari all’aumento della tariffa e riteniamo che la Conferenza, con il supporto della STO e del soggetto gestore, debba trovare una diversa proposta tariffaria che per contenere gli aumenti faccia ricorso per esempio agli oltre 4 milioni di canoni concessori che la stessa Conferenza – con il voto contrario dei sottoscritti- ha deliberato di ripartire tra i Comuni senza alcun vincolo di destinazione, oppure tenere conto dei recenti finanziamenti a fondo perduto ricevuti dalla Regione per gli interventi sulle isole pontine, o ancora coinvolgere il soggetto gestore ad individuare una soluzione per utilizzare parte dei suoi utili di esercizio per non gravare sulle tasche dei cittadini, aumentando ad esempio il fondo sociale per le utenze disagiate, oppure procedere ad una possibile revisione del piano degli investimenti.
Non si comprende quale “stratega” interno o esterno stia orientando i lavori della Conferenza verso una “non decisione” sulla tariffa, facendo scattare automaticamente gli aumenti, e verso proposte di modiche del Regolamento Servizio Idrico contrarie alle legge.
Il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo
Siamo invece esterrefatti di come alcuni Sindaci del sud pontino gridano d’estate ma sono silenti in autunno quando andrebbero pianificate le strategie di investimenti per far fronte alle criticità in essere. Basti pensare che alla prossima Conferenza, nonostante l’emergenza rilevata nel periodo estivo, non approvando la tariffa si perde un’altra occasione per poter decidere concretamente come affrontare le difficoltà del sud pontino.
Atteggiamento altrettanto confusionario si rileva sul tema della ripubblicizzazione del servizio idrico dove, al di là di fumose dichiarazioni di questa maggioranza a più teste, essa non è stata in grado finora di sviluppare e presentare alcun atto concreto tale da persuadere l’azienda Veolia e distoglierla dall’accoglimento della proposta d’acquisto formulata da Acea, né tanto meno ci risulta che si sia attivata per chiedere al Presidente Zingaretti una decisione in merito alla possibilità di ripubblicizzare l’acqua in provincia di Latina con fatti concreti e non a chiacchiere.
E’ chiaro il disegno politico di alcuni di sfasciare la società di gestione del servizio idrico che fino a prova contraria ha saputo dare risposte concrete e non si è sottratta a confronti tesi al miglioramento; ma la cosa più grave per una classe politica che oggi si vuole forzatamente presentare come una diversa maggioranza è quella di non avere una visione su cosa e come fare il giorno dopo aver distrutto il precedente modello con evidenti e purtroppo drammatici risvolti per i cittadini a cui qualcuno dovrà spiegare perché dopo le critiche non si riesce a fare null’altro.
E’ evidente che in questi mesi ci sono stati alcuni che si sono spesi molto nel parlare di Acqua Pubblica ma forse più in continuità con quanto detto in campagna elettorale o per far presa sui cittadini; ma ora che spetta a costoro decidere cosa fare e come fare, sembra proprio che non riescano a venirne a galla!”.