Il 23 settembre scorso il Ministro Franceschini ha recepito l’idea progettuale del Cammino della Via Appia antica da Roma a Brindisi. Su tale progetto e già stato programmato per il prossimo 14 ottobre un apposito incontro con le 4 Regioni interessate dall’antico tracciato Romano al fine di stabilire tempi e modalità operative per una gestione unitaria e coordinata di promozione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali insistenti lungo l’intero Cammino della Regina Viarum. In questo quadro straordinario la Provincia di Latina ed i Comuni interessati possono e devono svolgere un grande ruolo da protagonisti. Si tratta di una grandissima occasione di sviluppo sostenibile e qualificante per il territorio che non possiamo assolutamente perdere. Infatti l’antica Via Appia, a sud di Roma, attraversa longitudinalmente l’intero territorio provinciale, da Latina fino al fiume Garigliano.
Nel nostro caso il medesimo tracciato coincide perfettamente anche con il Grande Itinerario culturale e spirituale della Via Francigena promosso del Consiglio Europeo, per il quale sono già in atto importanti iniziative e progetti di messa in scurezza del tracciato ,nonché, di promozione e sviluppo già in gran parte finanziati dalla Regione Lazio ai sensi delle legge regionali n..40/99 e n.19/2006, concernenti appunto il “riconoscimento regionale della Via Francigena sud” e la costituzione di “Aree omogenee pregiate per lo sviluppo integrato nei settori Cultura-Ambiene e Turismo”.
Pertanto le Aree di Programmazione Integrate (API) presenti sul territorio provinciale, già riconosciute formalmente dalla Regione Lazio, possono e dovrebbero predisporre azioni e progetti funzionalmente connessi con il Cammino dell’Appia come, ad esempio, la valorizzazione dell’antica Via Flacca nel tratto di Sperlonga-Gaeta-Formia, che si configura come vera e propria variante costiera della Regina Viarum; strada romanica compresa anche nel perimetro del Parco Regionale della “Rivera d’Ulisse” e con il’insieme del suo vasto e pregevole patrimonio costituto in particolare dai musei archeologi della Villa di Tiberio, di Formia e del Museo a cielo aperto di Gaeta a Monte Orlando.
Il progetto in questione individua inoltre le coperture finanziarie dirette da parte dello Stato e la possibilità di accedere ai finanziamenti strutturali europei riguardanti la programmazione economica e finanziaria 2014-2020 (PON e POR). Per dare ora concreta attuazione a questo grandioso progetto di valenza internazionale, di carattere culturale, ambientale e spirituale, occorre un forte impegno in primis da parte delle istituzioni (Regione,Comuni Enti territoriali ecc.), ma serve anche una forte mobilitazione del mondo della cultura e delle Associazioni culturali, ambientali e del temo libero attive sul territorio provinciale e regionale. Per raggiungere questi obiettivi ritengo assolutamente necessario, a partire dal livello locale, dare vita ad un Tavolo di Coordinamento Operativo provinciale che veda insieme sia le rappresentanze istituzionali, sia la partecipazione attiva delle Associazioni interessate, ivi comprese le categorie economiche connesse in particolare allo sviluppo turistico. Spetta quindi alla Politica ed alle istituzioni locali assumere, al più resto, le iniziative necessarie per individuare oculatamente le azioni prioritarie da ettere in campo e e predisporre i relativi progetti, senza dover inseguire gli eventi e/o subire decisioni altrui, magari sbagliate e calate dall’alto.
Stefano D’Arcangelo
(Esperto Fondi U.E. e Progettazione Europea)