«Da alcune indiscrezioni relative al nuovo Regolamento dell’Avvocatura comunale, emerge un fatto politico grave: nella bozza sarebbe indicata una lista limitata di reati per cui presentare la costituzione di parte civile dell’Ente. L’attuale Regolamento, diversamente, per l’Ente contempla l’opportunità di costituirsi parte civile senza limitazioni e/o discrezionalità alcuna: è un chiaro indirizzo che la precedente amministrazione ha ritenuto necessario per dare un segnale forte in termini di legalità». Esprimono contrarietà e allarme i gruppi consiliari di opposizione rispetto al nuovo Regolamento del servizio legale del Comune, sottoposto in questi giorni alla delegazione trattante.
«Pare si voglia limitare tale opportunità imponendo un passaggio ultroneo che richiede apposita richiesta da parte della Sindaca o del dirigente per i reati esclusi dalla lista, peraltro esponendo la stessa Sindaca» spiegano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032, sottolineando che tra quelli esclusi c’è il reato di bancarotta fraudolenta. «Un reato grave – affermano – in cui si trovano spesso coinvolte le pubbliche amministrazioni nell’ambito delle partecipate. Non dobbiamo andare molto lontano per trovare un esempio eclatante in tal senso: basta pensare alla questione della Latina Ambiente per cui il commissario Valente ha incaricato l’Avvocatura comunale per la costituzione di parte civile nel processo penale in corso. Un processo in cui, tra l’altro, risultano indagati alcuni stretti collaboratori della Sindaca Celentano. Forse si sta preparando il terreno per una revoca su questa costituzione?» si chiedono i consiglieri.
Tra le altre questioni che stanno emergendo nel merito del nuovo Regolamento, l’opposizione segnala una serie di articoli che andrebbero a minare le funzioni e l’indipendenza dell’Avvocatura comunale: «Anziché smantellato, il servizio dovrebbe essere tutelato, supportato e potenziato perché rappresenta un presidio strategico per l’Ente» ribadiscono i consiglieri.
«Emerge ancora una volta chiaramente il tentativo di svilirne il ruolo: si priva l’Avvocatura comunale di una figura dirigenziale e la si depotenzia in favore di incarichi esterni e decisioni sempre più arbitrarie dell’Ente in tema di transazioni, contenziosi e costituzione di parte civile. È intollerabile e fa rizzare i capelli – aggiungono in chiusura i gruppi di opposizione – quanto letto ieri sul quotidiano Latina Oggi riguardo una possibile ingerenza della segretaria generale nella distribuzione ai legali dei patrocini. Se confermata, rappresenterebbe una condizione di estrema gravità oltre che giuridicamente rilevante».
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