La Penna avvisa Lbc: «Basta polemiche strumentali, anche il Pd è per l’acqua pubblica. Non si amministra solo con gli slogan».
Il consigliere regionale e segretario provinciale del Pd, Salvatore La Penna Non ha apprezzato di certo l’ultima uscita dei vertici di Lbc che stigmatizzavano gli accordi di governo in provincia e rimproveravano al Partito Democratico e al presidente Carlo Medici un ritorno alla vecchia politica.
Così ha voluto rispondere punto su punto alle contestazioni mosse dal movimento civico che amministra il capoluogo, rimandandole al mittente senza se e senza ma.
«Abbiamo preso atto – spiega La Penna – di un nuovo attacco nei confronti del PD e del Presidente della Provincia Medici da parte di esponenti di Latina Bene Comune; registriamo inoltre l’ennesima strumentalizzazione da parte di LBC delle vicende legate alla gestione del servizio idrico. Comprendo che in questo tempo sia più semplice procedere a colpi di slogan e di strumentalizzazioni; meno comune confrontarsi con un minimo di approfondimento e con la considerazione della complessità del quadro generale. In poche parole appare evidente la difficoltà di Coletta e di LBC a riconoscere agli altri l’obiettività e la complessità del giudizio che pretendono per loro stessi; forse per una certa tendenza all’autoreferenzialità, determinata dall’allergia alla fatica della costruzione politica e del confronto con gli altri. Tendenza che è apparsa chiara quando alla vigilia delle elezioni provinciali persino il blocco dei sindaci civici ha ritenuto di non sostenere la corsa di Coletta ma quella di Giada Gervasi. Anche in quel caso la reazione è stata di sdegnare l’approccio politico-istituzionale basato su intese programmatiche pubbliche e trasparenti, a maggior ragione per una elezione di secondo livello, e di mettere in campo un’offensiva politica contraddittoria, la nuova sottile frontiera della vecchia politica: da una parte ideologizzazione esasperata di una elezione di secondo livello, dall’altra ricerca del trasformismo e del trasversalismo ad personam non basato su un programma condiviso ma sull’adesione fideistica ad una presunta leadership ancora molto acerba dal punto di vista amministrativo. Dispiace dover constatare il tentativo, talora maldestro, di nascondere il vuoto dei contenuti e la difficoltà nell’ottenere risultati amministrativi con il ricorso ad effetti speciali simbolici o a rivoluzioni annunciate ma non adeguatamente perseguite, né tantomeno costruite. Dispiace a maggior ragione al sottoscritto, che ha guardato con molta simpatia e speranza alla possibilità che vi fosse un percorso politico in grado di proteggere Latina dal ritorno di un passato recente assai negativo da ogni punto di vista. E proprio questa credo sia la più grande responsabilità dell’amministrazione Coletta: la tendenza a sublimare i problemi amministrativi e la difficoltà di contatto con la città con la ricerca affannata di posizionamenti su livelli istituzionali superiori e il conseguente rischio che il ritorno di quel passato venga interpretato come un approdo più solido. Il mandato affidato dai cittadini, una minoranza al primo turno, una netta maggioranza al secondo, era quello di amministrare la città, di farla uscire da una fase buia, dando segnali di cambiamento ma anche di qualità amministrativa. Ed allora per LBC fra la girandola di rimpasti di giunta, dimissioni di dirigenti e membri di consigli di amministrazione, lentezza della macchina amministrativa, credo sarebbe più saggio immettere una dose di umiltà nell’analisi politica generale e smantellare almeno parzialmente l’aurea demiurgica e salvifica, e talvolta moralista, che LBC e il suo leader si autoconferiscono. La vicenda della gestione del servizio idrico è uno dei casi in cui sembra più importante l’annuncio della pubblicizzazione che la pubblicizzazione stessa. Il PD è da anni in prima linea in questo senso; lo è nelle assemblee dei sindaci e dei soci, anche nel rilevare le inefficienze che si verificano nella gestione del servizio e nell’individuare soluzioni migliorative. Crediamo che la pubblicizzazione debba essere uno strumento per un servizio più efficiente e meno oneroso per gli utenti. Si continuano a leggere interpretazioni un po’ stucchevoli che mescolano i piani e strumentalizzano un obiettivo che ormai è condiviso dalla stragrande maggioranza degli amministratori. Da parte del PD quindi nessun freno, anzi disponibilità massima, condivisa e guidata dal Presidente Medici, a mettere in campo rapidamente tutte le azioni amministrative conseguenti per il raggiungimento dell’obiettivo. In questo senso è opportuno ricordare come LBC e Coletta abbiano voluto e votato, insieme a tutti gli altri Sindaci compresi quelli di centrodestra, Roberto Cupellaro nel CDA di Acqualatina. Nessuno di noi allora parlò di lottizzazioni e spartizioni, né il PD ha mai discusso di suoi uomini o donne di fiducia da proporre per il CDA di Acqualatina, per il quale c’è una procedura di avviso pubblico di preselezione. Ed allora non si può pensare di partecipare anche più degli altri, legittimamente, al gioco della politica per poi accusare gli altri quando si sbagliano incautamente le mosse, muovendosi con un mix di spocchia ed improvvisazione. Io sono orgoglioso di guidare ormai da tempo un partito provinciale che annovera fra le sue file sindaci ed amministratori molto validi; altri ce ne sono appartenenti a diverse forze politiche. La volontà di pubblicizzare il servizio idrico mi pare ormai sensibilità comune. Per questo io chiederei al Sindaco Coletta di essere insieme agli altri, e alla pari degli altri, attore di questa missione, evitando strumentalizzazioni e bandierine inutili, non mescolando piani diversi e non esasperando la politicizzazione della vicenda. Sarebbe pronto, ad esempio, a reinvestire i dividendi per la pubblicizzazione, come tra l’altro recita il cosiddetto piano Cupellaro? E perché lo stesso Cupellaro si è fatto da parte in Acqualatina dopo averlo già fatto in ABC? Infine vorrei invitare i consiglieri di LBC Bellini ed Aramini ad avere maggiore rispetto di tanti, amministratici ed amministratori, che sono in prima linea da anni ed hanno dimostrato di saper ben governare le loro comunità e di essere capaci di autonomia politica nelle decisioni. A loro auguro nei prossimi anni di saper dimostrare altrettanto».