Quando la violenza è donna: picchiato e chiuso in casa dalla fidanzata gelosa. Nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, alle ore 01,35 di ieri, un equipaggio della Squadra Volante interveniva in via Conte D’Anagni, località Borgo Faiti, in quanto era giunta al 113 richiesta di intervento per lite e maltrattamenti in famiglia all’interno di un appartamento. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti constatavano la presenza, nel parcheggio antistante l’appartamento, di una giovane donna, agitata e nervosa, la quale, su richiesta degli operatori, con atteggiamento freddo e per nulla collaborativo, riferiva di non avere nulla dire. Nel contempo, il compagno della donna, affacciato dal balcone di casa urlava che la donna lo aveva aggredito per motivi di gelosia e lo aveva chiuso in casa, chiedendo aiuto; in particolare l’uomo riferiva agli operatori che la lite era iniziata per motivi di gelosia della donna, che la loro relazione era iniziata due anni prima , ma era sempre stata problematica per i continui scatti d’ira della stessa. Dagli accertamenti effettuati, emergeva che le liti tra i due erano frequenti e che diversi erano stati nei mesi scorsi gli interventi delle Forze dell’Ordine per riportare le parti alla calma; in uno di questi la donna addirittura aveva danneggiato il mobilio dell’appartamento e il parabrezza ed i tergicristalli dell’auto in uso all’uomo. Ma le liti non erano mai state cosi gravi come quella odierna, infatti la donna aveva procurato evidenti lesioni al volto e alle braccia dell’uomo, inoltre aveva posto a soqquadro l’appartamento rompendo varie parti del mobilio. L’uomo in evidente stato di shock, dichiarava di aver paura per la sua incolumità e di voler interrompere la relazione con la donna. Lo stesso si portava presso il pronto soccorso dell’ospedale S.M.Goretti, per le lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.
In sede di denuncia resa agli agenti di polizia presso l’ospedale, l’uomo riferiva che le minacce , gli scatti d’ira, le percosse e le violenze si protraevano già da tempo e che a causa dei continui soprusi posti in essere dalla donna, viveva in uno stato di soggezione, manifestando timore e paura per la propria incolumità. Per la donna fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura, dopo aver contattato il P.M. di turno, veniva disposta l’allontanamento urgente dalla casa familiare.