L’UCID ha sottoscritto il Protocollo d’intesa per la Roma-Latina promosso da Unindustria a tutte le associazioni di categoria ed ai sindacati:”Ormai non c’è più alcun dubbio che la dotazione infrastrutturale è uno dei fattori essenziali per diventare ad essere competitivi, perciò non basta essere competitivi come impresa, ma occorrono infrastrutture che rendono possibile e facile l’accesso ai mercati – dichiara il Presidente Ucid Lazio, Sen. Riccardo Pedrizzi.
“Oltretutto – continua – più investimenti pubblici e privati in infrastrutture significa anche più occupazione. E sembra sostenere un’ovvietà quando si dice che è importante anche il fattore tempo.
Stiamo aspettando la famosa, mitica struttura della Roma-Latina da quasi 20 anni. Questo progetto ha attraversato le varie giunte regionali, a partire da quella di Francesco Storace nel 2001, per passare a quelle delle presidenze di Piero Badaloni e di Renata Polverini, fino ad arrivare a Zingaretti. E non sappiamo ancora a chi toccherà dopo le elezioni del 4 marzo. Ad oggi sono passati quindi 17 anni per essere precisi. Con ogni amministrazione regionale si è cominciato sempre da capo dimostrando tutte le giunte di qualsiasi colore scarso senso istituzionale. E poi ci sono stati gli altolà dei vari tribunali, quelli ordinari e quelli amministrativi, che hanno fatto allungare i tempi a dismisura.
Nel mondo si affrontano attualmente i grandi problemi di “Industria 4.0” con innovazioni tecnologiche, sfide culturali difficilissime: si tratta di una vera e propria rivoluzione antropologica e noi discutiamo ancora se fare una strada oppure no. Tutto questo succede a casa nostra, mentre la Cina avvia nientemeno la costruzione di una Nuova “Via della Seta”, che parte dall’Estremo Oriente ed arriva fino all’Europa con la costruzione di autostrade, ferrovie e persino intere città. E Donald Trump annuncia investimenti infrastrutturali per 1500 miliardi di dollari. Eppure già i nostri progenitori, i romani, appena conquistavano nuovi territori per assicurare, sviluppo, traffico, commerci ed inclusione sociale per prima cosa costruivano strade che ancora oggi rappresentano le principali vie di comunicazione in Italia ed in Europa”.