Eccolo Nicola, mentre al bar Jolly mangia un tramezzino e sorseggia acqua minerale non gassata. E’ tranquillo Nicola, prima di salire in prefettura, per firmare il protocollo d’intesa contro il caporalato. Enrico Forte parla a lungo. Enrico è sempre loquace, ha tante cose da dire , da riferire. La sua è una vita politica lunga, che parte da lontano, come quella di Nicola che è sicuro di vincere la battaglia per le primarie del 3 marzo e poi diventare segretario nazionale di un PD, un po’ smunto. Lui ha la ricetta per riportare sul binario giusto il partito per rilanciarlo,per rinvigorirlo. Lui,che non è più giovanissimo e non è certo un politico dell’ultima ora. Ma Zingaretti ha saputo sempre rinnovarsi e stare in sintonia con la gente. Ora arriveranno giorni difficili. Dunque, Zingaretti non lascerà la guida della Regione Lazio.Continuerà a governare, perché è giusto così, per rispettare i tanti elettori che lo hanno confermato governatore, di questa complicata regione, dove il peso di Roma Capitale, sbilancia ogni rapporto, a sfavore delle altre 4 province.Questo Nicola lo ha compreso e infatti decise di chiudere, proprio a Latina, la campagna elettorale, perché avvertiva che, qui, era necessaria una presenza maggiore, anche se in provincia di Latina il partito democratico è in crisi, da tempo, con spaccature che appaiono insanabili ( pensate a Nicoletta Zuliani o a Moscardelli).Ma, oggi, ho visto un Zingaretti tranquillo,sereno, così come i consiglieri regionali,Forte e La Penna e l’assessore all’agricoltura, Onorati, con il suo dolce sorriso. Ho visto anche Calandrini, con il berretto di lana, da sciatore. Lui è pronto per recarsi in Abruzzo, a Roccaraso, dove c’è la neve e dove, oggi, Checco Zalone è rimasto bloccato, confortato dal sindaco. Calandrini girerà tutto l’Abruzzo, dall’Aquila fino a Pescara e Teramo. Ovunque, il nostro, ormai allenato da tante campagne elettorali,andrà per appoggiare la corsa del senatore, che dovrebbe diventare presidente della regione, lasciandogli il posto. E per questo, Nicola ha imparato anche a sciare. Lo vedremo, presto,(si vota domenica 10 febbraio) sulle piste con le bandierine di FDI, della Lega e di FI, pronto a fare degli slalom giganti a scivolare giù, in discesa libera e coronare così il suo sogno d’amore e di potere! Forza Nicola.
Anche Pino Simeone, sempre lucido e intelligente, nelle sue analisi, è convinto che FI abbia esaurito un ciclo politico e che gli attuali, eterni secondi, dopo Berlusconi,naturalmente,non siano più in sintonia con il popolo. Occorre rinnovamento, con un uomo nuovo,che, però, ancora non c’è.Intanto Coletta mi viene incontro e mi stringe la mano, insieme al capo gabinetto Abruzzino.
E’ sorridente, anche dopo il blitz in comune, da parte dei carabinieri forestali per acquisire le carte sulla variante dell’Hotel Garden. Anche Coletta sogna l’Europa.Da lontano intravede Pizzarotti, Pascucci, DE Magistris. Eccoli,tutti insieme, per un’Europa unita, così come la volevano e la immaginavano gli ideatori del Manifesto di Ventotene. Ma loro,comunque,non saranno candidati alle europee. Era solo un desiderio, perché dovranno attendere ancora il loro turno.