E’ stata ammessa la costituzione di parte civile della Federazione Nazionale della Stampa, dell’Associazione Stampa Romana e del giornalista Vittorio Buongiorno nel processo Don’t touch 2, che vede tra i capi di imputazione di cui devono rispondere 19 persone, anche quello contro Gianluca Tuma per le minacce pronunciate al termine della Messa domenicale nella Cattedrale di San Marco nei confronti del collega del Messaggero “reo” di aver citato il nome di Tuma in un suo articolo apparso sull’edizione di Latina del quotidiano romano.
Le minacce seguivano di pochi giorni un fatto che aveva sconvolto il mondo intero, la strage (nel gennaio 2015) nella redazione del giornale satirico di Parigi Charlie Hebdo e ad essa facevano riferimento. “Hai visto che succede in Francia a chi usa la penna scorrettamente?” (Nella gabbia degli imputati erano presenti i fratelli Travali).
Una frase che per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e per l’Associazione Stampa Romana “è palesemente intimidatoria, soprattutto in un momento in cui gli attacchi alla stampa, le aggressioni fisiche e verbali ai giornalisti per il lavoro che svolgono si moltiplicano”.
La richiesta di costituzione di parte civile, oggi accolta, era stata avanzata dagli avvocati Irene Mottola e Giulio Vasaturo.