E’ quanto sembrerebbe emergere dalle due operazioni ‘Astice’ e ‘Petrus’, intraprese dal Nucleo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina in sinergia con con i vertici della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Latina. Nel corso delle indagini sarebbe stato accertato che un ispettore e un agente in servizio presso via Aspromonte ricevevano denaro per facilitare le comunicazioni dei detenuti fra loro e con persone esterne, far entrare in carcere derrate alimentari e stupefacente e agevolare le richieste di spostamento di cella.
Sfruttando poi alcuni elementi emersi, le indagini sarebbero riuscite anche ad individuare il canale di approvvigionamento dello stupefacente e i componenti del sodalizio che ne gestiva la distribuzione, in particolare nelle persone degli appartenenti alla famiglia Petrillone, che oltre a rifornire il Carcere avrebbero operato anche nell’area di Pontinia e dei Monti Lepini.
Nel corso delle due operazioni, oltre ad arrestare 34 persone di cui 30 in carcere e 4 ai domiciliari, sarebbero stati individuati anche i canali di acquisto e le piazze di spaccio tra Latina, Pontinia e i Monti Lepini, identificando i capi, i corrieri, gli spacciatori e i clienti abituali; venivano poi sottoposti a sequestro anche 1,2 kg di Cocaina, 2,7 kg di marijuana e 10 grammi di hashish. In tale contesto venivano anche tratte in arresto in flagranza di reato ben 10 persone e sequestrati circa 23mila euro, oltre a recuperare una pistola Beretta calibro 40 Smith e Wesson provento di furto con le relative munizioni.
Per quanto riguarda invece le condotte criminali all’interno del Carcere di via Aspromonte, le indagini avrebbero accertato la cessione di stupefacente a favore di un indagato detenuto da parte di un agente penitenziario corrotto che in cambio avrebbe ricevuto alcune dosi di cocaina per uso personale. Sarebbero poi state documentate le comunicazioni telefoniche tramite il cellulare di uno degli operatori del carcere coinvolti con i parenti e e con altri esponenti criminali, il loro spostamento non autorizzato per facilitare incontri e meeting nei quali decidere gli assetti criminali sul territorio.
Infine sarebbe stata accertata la consegna di 12mila euro a un ispettore della Polizia Penitenziaria attualmente in congedo per limiti di età, quale compenso dei favori ricevuti.
I destinatari delle misure cautelari in carcere sono stati associati alle case circondariali di Latina, Regina Coeli e Rebibbia a Roma, Frosinone e Santa Maria Capua Vetere, o sottoposti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni.