“Le Province devono essere ripensate in modo radicale. Occorre integrare e rafforzare il quadro politico e istituzionale di due aree vaste, Lazio nord e del Lazio sud, costruendo un sistema regionale policentrico di infrastrutture e servizi e fare scelte di fondo per favorire questa linea politica di riequilibrio e di concorso allo sviluppo. Serve,ha sottolineato Moscardelli,segretario provinciale del PD, una legge regionale che promuova la cooperazione politica tra province limitrofe. E che assicuri risorse ai progetti di infrastrutture e di servizi a carattere interprovinciale”.
Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che le Province debbano tornare ad essere il luogo della democrazia con l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali e non solo.
“Gli amministratori locali – continua Moscardelli – hanno grandi responsabilità politico amministrative, contabili e penali. Non sono remunerati adeguatamente o non lo sono affatto. Non possiamo continuare così. Tra non molto avremo difficoltà a trovare chi si impegna nelle amministrazioni. Non abbiamo bisogno di nuovi stati centralisti regionali ma abbiamo l’esigenza di decentrare secondo un principio di sussidiarietà, di trasferire poteri funzioni e risorse dalle Regioni alle Province e ai Comuni”.
Anche la Regione può e deve fare la sua parte attivando un processo di decentramento di poteri, funzioni, risorse finanziarie e di personale in favore di Province e Comuni secondo un principio di sussidiarietà.
Aono intervenuti il presidente della provincia di Latina Medici e il sindaco di Ferentino Pompeo.
“Così non possiamo andare avanti – spiega Medici – la situazione è disastrosa. Siamo stati costretti a chiudere alcuni tratti di strade perché le Province non hanno risorse per sistemarle. La regione Lazio non ha mai fatto la legge di riordino che le competeva e questo ci ha lasciato in un limbo di incertezza insostenibile. La Delrio non ha prodotto nessuno degli effetti sperati, ha tagliato i servizi, non i costi creando difficoltà, a causa del doppio incarico imposto a sindaci e consiglieri, con il sistema elettorale che caratterizza oggi le Province, anche nello svolgere i compiti che ci spettano. O si fa il sindaco o si fa il presidente della provincia. Questa sovrapposizione non porta benefici a nessuno”.
“Questa situazione l’abbiamo creata noi. E’ una riforma non sostenibile. Dobbiamo con tutte le forze cambiarla” ha sottolineato il sindaco di Ferentino.
Il segretario regionale del PD Bruno Astorre ha detto che il PD deve tornare ad essere interlocutore e che le province devono essere centrali nell’erogazione dei servizi e diretta espressione della volontà dei cittadini.
“Se oggi ci troviamo ad affrontare questo tema è perché, come Pd, abbiamo perso una battaglia prima di tutto culturale. Ci siano impegnati anni a votare leggi giustizialiste per rincorrere la Lega o i 5 Stelle ed abbiamo perso di vista noi stessi. Dobbiamo, con coraggio, tornare ad essere quello che siamo. Il partito che sostiene le autonomie, che incentiva il decentramento, perché i servizi debbano essere vicini ai cittadini, per rafforzare la sussidiarietà, perché Comuni e Province devono essere valorizzati nell’esercizio delle loro funzioni, perché a regnare sia una democrazia diretta, onesta e trasparente”.
“Se dovessi decidere se eliminare le Regioni o le Province, diciamo che la mia scelta non cadrebbe su queste ultime”.