venerdì 22 Novembre 2024,

Provincia di Latina

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Latina. Questa mattina il presidente della Provincia, Armando Cusani, ha inaugurato il Polo Fieristico ex Rossi Sud

scritto da Redazione
Latina. Questa mattina il presidente della Provincia, Armando Cusani, ha inaugurato il Polo Fieristico ex Rossi Sud

Questa mattina il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, presenti le massime autorità civili e militari,  ha ufficialmente inaugurato il Polo Fieristico della Ex Rossi Sud, il quale passa da sito industriale dismesso da decenni a centro di eccellenza dell’intero territorio provinciale.
Quella dell’ex Rossi Sud è una storia complessa, che di seguito raccontiamo in breve nei suoi passaggi storici più significativi.
L’attuale crisi economica globale va vista anche come un banco di prova: siamo pronti a leggerla, nella sua complessità, quale sfida per il futuro e non solo come un’emergenza a cui dare risposte di corto respiro?  Siamo disposti a fare insieme una revisione profonda del modello di sviluppo dominante per correggerlo in modo concertato e lungimirante?”
Questo l’interrogativo, non di un economista, ma posto da Papa Benedetto XVI, in occasione di una vecchia omelia, al quale la Provincia di Latina risponde con un programma forte che si sviluppa lungo linee trasversali a disegnare una struttura portante costituita dai tre fondamentali pilastri:  la sussidiarietà, la solidarietà e la competitività.
Quest’ultima in particolare rappresenta una condizione che tendenzialmente riguarda le singole imprese, non le amministrazioni. Tuttavia, ogni impresa vive in un certo sistema istituzionale, regionale e nazionale, le cui caratteristiche ne influenzano i costi e le opportunità: si pensi al sistema delle infrastrutture pubbliche, a quello fiscale, a quello delle relazioni industriali, a quello della regolazione dell’economia, a quello formativo e così via. Il successo di ogni singola impresa è certamente in primo luogo funzione delle sue scelte, ma anche delle istituzioni economiche, sociali e politiche offerte dal contesto in cui  opera.
Ciò posto le politiche per la competitività devono necessariamente muoversi entro una serie di segmenti tra loro strategicamente correlati entro i quali i poteri pubblici dovrebbero innanzitutto garantire l’apertura dei sistemi economici provvedendo a rimuovere le barriere che ostacolano la mobilità dei fattori di produzione. È di tutta evidenza quindi quanto la valorizzazione delle variabili ambientali e l’emersione delle specificità territoriali, quale elemento qualificante della concorrenza, sia fenomeno indissolubilmente connesso all’accentuata mobilità dei fattori di produzione ingenerata dai processi di integrazione europea.

Sulla scorta di questi punti  fermi si profilano per la Provincia di Latina le nuove sfide:
Sostenere la competitività e la leadership dei sistemi produttivi locali investendo nei fattori immateriali e qualitativi a basso tasso di imitazione
Collegare le imprese e i produttori di conoscenze su piattaforme comuni o interfacce sostenute e orientate dal soggetto pubblico su settori strategici
Produrre valore con la conoscenza

Sono fermamente convinto che la competitività e l’innovazione siano elementi essenziali a far crescere la capacità di risposta alla crisi della Provincia in quanto strumenti della società avanzata, capaci di produrre uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica forte e un’economia sociale di mercato.
A tal fine le politiche di governo della Provincia di Latina sono indirizzate lungo direttrici importanti, le uniche ritenute capaci di assicurare sviluppo equanime su  tutto il territorio provinciale:
a)     promuovere la competitività delle imprese, in particolare delle PMI, che annoverano eccellenze di non poco conto di cui la  Provincia si fa vanto presso I mercati internazionali;
b)    promuovere tutte le forme di innovazione, compresa l’eco innovazione, oggi una opportunità di investimento;
c)      accelerare lo sviluppo di una società dell’informazione competitiva, innovativa e capace di promuovere integrazione e che favorisca il radicamento e una continuità;
d)     promuovere l’efficienza energetica e fonti energetiche nuove e rinnovabili in tutti i settori, compresi i trasporti;
e)      attivare politiche di sostegno ai Comuni che operano diminuzioni della pressione tributaria o del costo dei servizi a beneficio delle imprese;
IL SERBATOIO DI IMPRENDITORIALITÀ DI QUESTA NOSTRA PROVINCIA È IL NOSTRO ANTIDOTO ALLA CRISI.
A ben vedere sul territorio non manca la capacità imprenditoriale, come non mancano le professionalità, la creatività: ciò di cui è veramente carente questa nostra Provincia è invece l’ATTRATTIVITA’ DEL TERRITTORIO sulla quale si radica poi la sua  COMPETITIVITA’.

Invero, i nostri piccoli imprenditori non devono avere paura di diventare grandi per l’ostracismo del loro territorio, non pronto ad accogliere i cambiamenti legati alla crescita;  i nostri imprenditori non devono sacrificare la crescita dell’impresa all’esigenza di mantenerne il controllo su di essa a tutti i costi.  In molti ci invidiano il nostro serbatoio di imprenditorialità, dalle microaziende artigianali, alla fitta rete di piccole e medio-grandi imprese che trova proprio nella nostra Provincia una possibilità di approvvigionamento esterno di componenti a costo contenuto e qualità elevata.

Ritengo infatti che l'eccellenza non sia un traguardo, ma una meta perenne.
Ciò si verifica tuttavia solo in nicchie di eccellenza di settori maturi (cantieristica, artigianato locale, enologia) dove creatività, stile e la  professionalità fanno premio su standardizzazione e prezzo. Peccato solo, però, che queste straordinarie energie imprenditoriali riescano difficilmente a dispiegarsi in settori meno maturi, a crescita tendenzialmente più rapida della domanda e con forti economie di scala e organizzazioni aziendali complesse.
Il sistema produttivo pontino, accanto ai comparti tradizionali dell’edilizia, del commercio e dell’artigianato, trova i suoi punti di forza nei settori agro-industriale, nel chimico-farmaceutico e nella spiccata vocazione turistica.

E’ pertanto importante  puntare sulla promozione e valorizzazione del sistema ambientale provinciale, con particolare riferimento alle coste, ai laghi costieri, ai parchi, alle aree protette, all’enorme patrimonio storico, monumentale e artistico che costituisce un unicum di immenso valore, un mix di paesaggi e di habitat esclusivo.
Una grande opportunità, dunque, per lo sviluppo delle nostre comunità, purchè si sappia agire e lavorare in una logica di filiera e di sistema. Sono convinto della essenzialità di una pianificazione concertata del governo del territorio da accompagnare con strumenti innovativi di attuazione, con nuove capacità degli operatori pubblici e privati, con un’alleanza stretta tra amministratori, imprenditori, organizzazioni sindacali ed ordini professionali, nella direzione di una programmazione condivisa e fortemente partecipata.
In questa direzione oggi siamo lieti di avere consolidato rapporti istituzionali importanti e prestigiosi come con Confindustria Latina, con la quale ci accingiamo a collaborare concretamente ed attivamente per il rilancio dell’economia pontina. La sintesi e l’empatia che abbiamo tradotto in un Protocollo d’intesa, ci consente oggi, di gettare le basi per nuove collaborazioni sinergicamente legate dall’interesse comune di sostenere le imprese e l’economia pontina, affinchè questa sia in grado di contrastare l’effetto recessivo della crisi, ritrovando fiducia, stimoli e coraggio per buttare il cuore oltre lo stagno.
L’Expo che oggi inauguriamo, consegna all’intero territorio provinciale il primo atto di tale strategia.
La Provincia di Latina, colta la sfida, ora intende raccogliere i frutti che negli auspici conforteranno la bontà della scelta e la lungimiranza di una idea perseguita con tenacia, consapevolezza e con sacrificio da parte di tutta la collettività.
Oggi affidiamo alle imprese, alla loro capacità imprenditoriale, alla loro voglia di diventare grandi  un nuovo spazio, per un nuovo inizio!

LA TRASFORMAZIONE DI UN’AREA DISMESSA
Il fenomeno di deindustrializzazione, che a partire dagli anni sessanta, ha coinvolto tutte le economie avanzate, ha dato avvio ad un nuovo ciclo economico, che ha lasciato sul territorio, anche della Provincia di Latina, un patrimonio industriale destinato all’abbandono. Queste stesse strutture, elette a templi sociali, miti di purezza geometrica dell’architettura moderna, dopo la loro dismissione sono state spesso giudicate negativamente, associandole alla mancanza di organizzazione urbana e territoriale, luoghi di degrado e abbandono della città, nel perdere, infatti, la loro funzione produttiva hanno perduto  anche quella sociale.
L’idea della Provincia  è stata quella di operare presso il sito dismesso, dapprima, un recupero della struttura architettonica, per poi crearvi attorno nuovi spazi polifunzionali per accrescerne le potenzialità d’utilizzo. In un primo momento infatti concentrati sul recupero, si è pensato di reimmettere nel circuito produttivo l’area, attraverso il suo impiego come spazio espositivo da destinare alle imprese, alla economia del territorio.
Da ciò la caratterizzazione come polo fieristico destinato ad un collocamento in seno al sistema fieristico italiano. Ben presto, anche alla luce del declino del sistema fiere quale volano per l’imprenditorialità, si è ritenuto di puntare su una connotazione  più spiccatamente sociale dei luoghi arricchendo l’offerta espositiva di una alternanza di spazi aperti ed aree polifunzionali da destinare ai grandi eventi. Musica, sport, cultura, tempo libero sono i motori di uno spazio che i cittadini dovranno vivere, godendo delle offerte che le potenzialità degli spazi andranno a creare. Non più e non solo un’expo permanente di innovazione, creatività e nuova imprenditorialità, ma una agorà multi direzionale capace di intercettare e soddisfare qualsivoglia proposta che sia essa svago, che sia cultura o competizione sportiva.
Tutto ciò nell’intento di dare vita ad una arena aperta, in uno spazio verde, ricco di servizi, attrezzato per  gli sport, congeniale alla diffusione e promozione di eventi culturali. Un’agorà cui i cittadini della Provincia saranno chiamati a far vivere; che le imprese sfrutteranno per promuovere la loro creatività. Una occasione di socialità e cultura ma al contempo una vetrina per le potenzialità del territorio aperto a raccogliere l’internazionalità, a costruire forme di interscambio, momenti di interculturalità.
Abbiamo creduto nelle potenzialità del sito per la sua collocazione, per le sue caratteristiche; ne abbiamo studiato le reali capacità di inserimento  nel mercato; abbiamo fortemente investito nella sua capacità di sviluppare socialità ed aggregazione, solidarietà e recupero dei valori sociali; abbiamo pensato  alla crescita dei nostri giovani, alla voglia di partecipare dei nostri nonni e padri, allo spirito competitivo degli sportivi locali; la voglia di crescere delle piccole realtà produttive; i bisogni delle eccellenze locali; l’aspettativa di  musica, di teatro, di prosa, di moda, di comicità di ognuno di noi.
In ragione della predetta vocazione del complesso, la Provincia di Latina intende dare vita, negli spazi dell’ex Rossi Sud, ad una struttura espositiva e ricettiva multifunzionale in grado di ospitare, in maniera flessibile, eventi di natura diversa, dalle più classiche fiere di settore a presentazioni marketing, roadshow finanziari, eventi di comunicazione interna ed esterna, ma anche manifestazioni culturali, concerti, show televisivi, etc.
L’impegno degli spazi verrà pertanto ottimizzato allo scopo di allargare il mercato potenziale, massimizzare l’impiego della struttura e delle risorse, anche umane, allo scopo di estendere il tipico andamento stagionale del territorio e capitalizzare il più possibile l’investimento commerciale e di comunicazione.
In una situazione cruciale come quella attuale, in cui la sopravvivenza dell’integrazione europea è direttamente collegata alla nostra capacità di rilanciare la crescita, abbiamo urgente bisogno di una vera rivoluzione che posizioni le PMI e l’economia reale nel cuore della politica e dell’amministrazione pubblica, per consentire loro di esprimere a pieno le proprie potenzialità. Tale approccio è fondamentale al fine di porre le giuste basi per la crescita.
Da secoli le fiere sono tra le istituzioni sociali che hanno avuto, e ancora hanno, un coinvolgimento umano che va ben oltre la funzione economica e quindi strettamente funzionale, assumono sempre di più la caratteristica di vero punto di incontro e di contatto tra culture e conoscenze reciproche. Ad oggi, il vecchio “concept” di Fiera, deve essere abbandonato, o meglio necessità di una trasformazione; deve essere considerato come un vero punto d’incontro, non solo come un luogo di mercato e di scambio, bensì come una vera e propria vetrina promozionale, dalle grandi esposizioni a quelle di carattere nazionale.  E’ quindi  necessario abbandonare la vecchia idea di fiere, e lasciare spazio ad una nuova concezione, più aperta ad altro, ma soprattutto ai Grandi Eventi, ovvero uno spazio polifunzionale non più focalizzato allo scambio di prodotti e metodologie d’impresa, ma destinato alla promozione ed alla diffusione di cultura, creatività, socialità, scambio e crescita culturale in un ottica di globalizzazione ed internazionalizzazione. Il settore fieristico è stato nel corso del tempo, protagonista di numerosi cambiamenti: nel ruolo, nell’adattamento ai nuovi mercati e alle esigenze degli utenti, nella sinergia con tutte le sue forme di comunicazione di immagine e di mercato. La rigenerazione dei sistemi urbani è oggi affidata ad azioni diversificate che vanno dai processi di riqualificazione di specifici ambiti, alla realizzazione di infrastrutture, alla creazione di nuovi attrattori fisici e funzionali.  L’evento è un elemento di valorizzazione del territorio, in grado di determinare, con il proprio attuarsi, modificazioni più o meno sostanziali e di natura profondamente differente sui territori in cui si realizza.
Gli eventi sono, dunque, un sofisticato sistema relazionale deputato a mettere in contatto, usando il tramite del territorio, persone, aziende enti prodotti e culture.
La rivalutazione di uno spazio dismesso, quale la ex Rossi Sud, per la realizzazione di un luogo destinato ad accogliere eventi di diverso genere, viene considerato un investimento quasi necessario ad incrementare la possibilità di successo di un territorio.  L’ambizione della Provincia di Latina è stata quella di rivitalizzare e riqualificare, un infrastruttura ormai in disuso, al fine di donare al proprio territorio un luogo polifunzionale, ideale per esposizioni, mostre manifestazioni, spettacoli culturali, insomma un vero punto di incontro e di scambio, un luogo dove poter raccogliere le diverse realtà locali, e con l’aiuto della tecnologia e comunicazione, promuoverle su scala internazionale.
Tali riflessioni strategiche hanno generato  una progettualità operativa che, attraverso la condivisione di obiettivi e strumenti, il confronto e la cooperazione con partners orientate al mercato come Confindustria Latina,  la perseveranza nel crederci, ci consente oggi di veder  realizzato  il primo grande spazio dedicato alla presentazione dei grandi eventi.
Oggi, la Provincia di Latina apre le porte ad una vetrina che speriamo possa presto proiettarci verso un orizzonte più fecondo e ricco di soddisfazione: è con questo auspicio che tagliamo il nastro ad una Expo, ad un Arena ad un Area che prende vita, in attesa di vedere realizzato il progetto nell’interezza di tutte le sue potenzialità.

“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.”  (Eleanor Roosevelt)

Le origini
Il 12 gennaio 1994 l’allora Amministrazione, al fine di operarne una sostanziale riqualificazione, restituendo quei luoghi all’uso da parte della comunità locale, acquistò  per poco più di sei miliardi di lire, lo stabilimento dell’ex Rossi Sud, gettando, idealmente, la “prima pietra” di questa avventura amministrativa, politica, sociale ed economica.
L’area si estende per 184.080 mq, con una superficie coperta in pianta di 19.520 mq. L’idea originaria, non ancora definita e necessariamente dotata dei caratteri di provvisorietà ed incertezza cha caratterizzano tutti i progetti complessi, prevedeva la creazione di una struttura pubblica da destinarsi a servizi, e nella quale avrebbero potuto insediarsi: l’università pontina, centri di ricerca scientifica e tecnologica finalizzati alla certificazione di qualità, centri di assistenza e servizi alle imprese ed un centro espositivo e congressuale.

Dall’idea al primo progetto
La giunta provinciale insediatasi a seguito delle elezioni del 1994, pose, in primo piano -anche per volontà dell’allora giovane Assessore all’Assetto del Territorio, Armando Cusani – tra i progetti della nuova Amministrazione, la riconversione dell’intera area industriale dell’ex cotonificio Rossi, per realizzarne un polo tecnologico.
L’area da recuperare constava di 6 edifici per i quali furono previste opere di restauro e risanamento conservativo;  per la parte esterna si prevedeva una zona di circa 3 ha da destinare a bosco impiegando piante tipiche del territorio pontino;  ancora, un’area attrezzata a parcheggio per circa 500 posti auto con un piazzale per la sosta  con fermata di autobus ed una ulteriore area dotata di ulteriori 100 posti auto; infine, una area pic-nic sistemata a prato per circa 1,70 ha in diretta comunicazione con l’area fieristica.
Completava l’area un anfiteatro avente una capienza di circa 30.000 persone.

Le successive fasi progettuali
Il progetto di recupero e riutilizzo del sito è stato ha comportato una complessa attività amministrativa di progettazione ed amministrativa al fine dell’ottenimento delle autorizzazioni a realizzare gli interventi, sin da subito ritenuti prioritari e strategici per lo sviluppo dell’area pontina.
Nel 1996 con atto della Giunta Provinciale veniva  approvato il progetto di un I° Stralcio funzionale dei “Lavori di restauro e risanamento conservativo dell’immobile industriale dismesso Ex Rossi Sud”,  appaltati nel 1997,  per un totale complessivo di lire 10.800.000.000, di cui 8.160.000.000, provenienti dal contributo della CEE, e la restante somma con fondi propri e fondi attivati per il tramite di un mutuo acceso con la  Cassa Depositi e Prestiti.
Successivamente, nel 2005 veniva approvato il progetto II° Stralcio esecutivo dei Lavori di Completamento del restauro conservativo dell’immobile ex Rossi Sud” per un importo complessivo pari ad €.8.366.601,00,  finanziato con i fondi della Legge regionale 02 Maggio 1995, n.21 “Interventi straordinari per la ripresa economica e lo sviluppo dell’occupazione nella provincia di Latina” affidati a seguito di pubblica gara.
Il ribasso in sede di gara ha consentito la realizzazione di ulteriori lavori di riqualificazione e di messa in sicurezza degli immobili più piccoli facenti parte del complesso.
Attraverso un successivo finanziamento pari ad €.1.600.000,00, da parte  del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono stati possibili due distinti interventi: l’Incubatore di Impresa (anno 2005), e l’altro, ha consentito la realizzazione dell’annessa area espositiva (anno 2010-11), lavori questi ultimi terminati alla fine dell’anno 2011.
Nel 2010, invece, la Provincia si attivava richiedendo un  mutuo alla Cassa Deposito e Prestiti per un importo pari ad €.1.000.000,00  destinato alla riconversione del complesso industriale dismesso in attuazione del concorso internazionale di idee indetto per la realizzazione di un auditorium e servizi.
Gli interventi, complessi, succedutesi negli anni, iniziavano a farsi apprezzare disvelando a poco a poco l’idea, affinatasi nel tempo, sulla quale la Provincia ha messo in gioco se stessa e la credibilità dei suoi programmi. Di certo il progetto è stato sin dall’origine ambizioso,  e non privo di ostacoli il percorso che oggi lo ha condotto sino a noi, ma la tenacia e l’impegno  hanno prevalso sulle critiche e sulle avversità amministrative.

Dall’idea alla realtà
Le condizioni di degrado in cui versava il complesso, le demolizioni e gli incendi, spesso dolosi negli anni di totale abbandono, lo hanno reso oggetto di depredazioni ad opera di ignoti e di occupazioni abusive da parte di persone senza fissa dimora ovvero il  ricovero di rifiuti pericolosi ed inquinanti,  ivi  stanziati negli anni in danno dell’ambiente circostante. L’intendimento che ne ha motivato l’acquisto fu allora, e resta oggi quello di sottrarre un’area al degrado attraverso opere di:
–         di bonifica del sito,
–         di restauro,
–         di risanamento conservativo,
–         di riconversione
–         di messa in sicurezza;
al fine di recuperare una destinazione pubblica compatibile alle necessità del capoluogo e della intera Provincia e che, attesa l’evidente complessità e mole volumetrica degli spazi,  ha richiesto tempo per la sua completa realizzazione.

Nel corso degli anni l’intero complesso, alla luce degli interventi realizzati, è stato completamente trasformato, abbandonando completamente le finalità e le sembianze dell’opificio industriale per assumere progressivamente l’aspetto di un complesso insieme di strutture, spazi e luoghi atti a soddisfare le esigenze già previste nella prima idea progettuale e che con il passare del tempo ed il mutare delle condizioni  socioeconomiche ha subito naturali riadattamenti volti ad assicurare una capacità di risposta alle esigenze del mercato.

La nuova piazza
L’area d’intervento può essere distinta in due zone omogenee:
–         la prima, a ridosso della S.S. 156 dei Monti Lepini, è individuata dalla viabilità d’accesso e dal sistema dei parcheggi;
–         la seconda area, di filtro tra gli edifici espositivi e la zona di parcheggio, comprende la struttura metallica con copertura a vela della futura biglietteria e il vasto piazzale che conduce all’immobile più consistente, destinato negli auspici a polo fieristico, ad area destinata alle imprese.
Le funzionalità dell’intervento sono, da un lato, proseguire nelle attività di recupero e dall’altro riqualificare il sito per creare le condizioni atte a rendere pienamente fruibile gran parte del complesso fieristico.
L’impianto planimetrico e le tipologie d’intervento rispondono pertanto all’obiettivo di accogliere, in uno spazio organizzato e funzionale, le attività di ricevimento e di accoglienza dei  visitatori, proponendo soluzioni per lo svolgimento di grandi eventi anche all’aperto.
L’ampiezza delle superfici, correlate all’esigenza di contenere i costi dell’intervento; la necessità di limitare l’impatto visivo di alcuni detrattori del paesaggio (edifici da demolire e impianti tecnologici) hanno rappresentato i principali vincoli progettuali.
Il progetto, nell’ambito delle azioni legate al sistema della mobilità interna e degli accessi, ha previsto diverse tipologie d’intervento, tra le quali:
–         riorganizzazione della viabilità interna al parcheggio, con la realizzazione delle corsie di immissione e il posizionamento delle barre automatiche per la preselezione degli ingressi e delle uscite;
–         realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale;
–         realizzazione e completamento dei marciapiedi con pavimentazione industriale in calcestruzzo, con sovrastante strato di finitura di quarzo con ossidi colorati;
–         riorganizzazione funzionale e messa in sicurezza del sistema di rampe e gradonate di accesso ai vari livelli del piazzale d’ingresso;
–         creazione di una nuova passerella pedonale che consenta il collegamento diretto
–         tra la piazza e i due livelli dell’edificio espositivo principale.
Gli interventi proposti per la riqualificazione funzionale del complesso fieristico invece hanno riguardato:
–         la creazione, nell’ambito del vasto piazzale esistente, di una piazza di connessione tra la biglietteria d’ingresso (sottostante la struttura metallica coperta a vela) e gli spazi espostivi (aperti e chiusi), mediante l’utilizzo di pavimentazioni in breccia lavata e pavimento con listelli di cemento pressato;
–         la razionalizzazione degli spazi verdi con interventi di arredo stradale e i formazione di quinte e di barriere verdi volte a ridurre l’impatto delle opere esistenti. La creazione di zone alberate e di spazi verdi, associati al sistema dei percorsi pedonali e delle aree di sosta, concorre inoltre alla fruizione ricreativa e collettiva dei luoghi;
–         la riorganizzazione funzionale dell’edificio attualmente occupato dal Comando delle Guardie Provinciali, collocato a ridosso del corpo espositivo principale. Gli interventi previsti riguardano la realizzazione di un centro servizi dotato di spazi per l’accoglienza, di bar-caffetteria, uffici amministrativi, ecc.
Giova  evidenziare quanto le opere di arredo urbano contemplate in progetto tendono al recupero di un immagine e di un decoro formale confacente all’importanza e al ruolo di polo attrattore del centro fieristico.

I nuovi spazi …. i nuovi edifici
L’idea  progettuale tuttavia non si è limitata alla riconversione del sito dismesso, ma  si colloca all’interno del più vasto piano di recupero  dell’intera zona ex-industriale e consta della realizzazione di ulteriori due unità immobiliari posti  nella zona nord orientale del complesso, e dispiegatesi su circa 15.700 mq.
Uno dei due edifici sarà destinato ad ospitare la nuova sede della Provincia di Latina con l’obiettivo di concentrare gli uffici e le funzioni, oggi dislocati su 4 sede, in un unico spazio razionalizzando costi di gestione e migliorando sensibilmente la fruibilità degli uffici stessi da parte dell’utenza esterna.
L’altra unità immobiliare sarà destinato ad ospitare gli uffici di altri enti che potranno così trovare adeguata collocazione.
Per quanto concerne la qualità architettonica gli edifici, questi da realizzarsi nel prosieguo,  dovranno garantire la sostenibilità ambientale e mitigare l’impatto visivo rispetto alla natura circostante attraverso una piantumazione di idonea alberatura,  utilizzando essenze autoctone caratteristiche del paesaggio della pianura pontina.
Nella fase di realizzazione i nuovi edifici terranno conto delle tecniche costruttive tipiche dell’area pontina e si rispetterà la biocompatibilità nei materiali utilizzati. Sarà inoltre garantita l’autosufficienza energetica in linea con le direttive assunte dalla provincia di Latina all’adozione del Piano Energetico Provinciale.
Da un punto di vista distributivo si è scelto di concentrare al piano terra gli sportelli aperti al pubblico, per una maggiore fruibilità degli stessi, per quanto riguarda invece l’aspetto connettivo si è curata molto l’infrastruttura di collegamento  orizzontale costituita da un anello interno posizionato al centro dell’edificio principale per far si che tutti gli uffici essendo all’esterno godano di sufficiente illuminazione.

Il luogo dei grandi eventi
Nell’agosto 2009, la Provincia di Latina, allo scopo di cmpletare il recupero complessivo del’intero lotto e dare completzza al vasto piano di riorganizzazione tecnica e funzionale dell’intero lotto “ex Rossi Sud” ha bandito un concorso di  progettazione internazionale  per la realizzazione di una struttura polivalente in grado di integrarsi con  il complesso oggi finalmente  recuperato.
L’area destinata all’intervento ha una superficie complessiva di circa 24.000 mq  è destinata a completare la grande idea progettuale programmata dalla Provincia e destinata a realizzare sul territorio pontino di luogo dei grandi eventi.
L’ultimo tassello infatti è finalizzato alla realizzazione di un centro polifunzionale destinato ad accogliere eventi di varia natura, quali convention, mostre, fiere, congressi, eventi sportivi, rappresentazioni teatrali o musicali, con un bacino di utenza di almeno cinquemila persone. Immerso in un parco vegetale modulato attraverso un sistema di arene.
Il livello d’ingresso dell’area polivalente si apre al pubblico attraverso un ampio foyer  capace di accogliere esposizioni, pivvole fiere, eventi sociali di differente natura in piena sintonia e raccordo con l’area espositiva adiacente verso la quale si dispiega attraverso diverse vie di accesso e di transito.
Le attivita’ dell’atrio generale si alimentano di una serie di elementi programmatici che circondano la  “Gran Sala” con capacitá di funzionamento autonomo quali, la caffetteria – ristorante, il negozio, da sale flessibili per molteplici usi, dagli spazi di servizio come l’area di gestione del centro, i servizi pubblici e i magazzini.
La gemetria interna risponde alla flessibilità che è alla base del funzionamento dell’intera struttura. Alle differenti funzioni compatibili, quali fiere, congressi, concerti, presentazioni, convegni, eventi sportivi, corrispondono differenti configurazioni nella divisione interna, che interessano sia gli spazi  del foyer che della sala.
Anche questa struttura, come tutte le altre, naturalmente, è concepita a partire da suoi principi basici, architettonici, funzionali e costruttivi, come un dispositivo efficiente nello scambio termico, come una macchina progettata per ottimizzare l’utilizzo dell’energia disponibile nell’ambiente, aria e suolo, captando tutto quello che interessa in termini energetici e rifiutando quello che non interessa, applicando i criteri bioclimatici ed i mezzi passivi per la riduzione complessiva della domanda energetica.
Con questo ultimo intervento si completa l’idea che la Provincia ha coltivato sin dall’acquisto dell’area, già allora capace di suscitare l’interesse per le potenzialità che avrebbe potuto nel tempo esprimere. Oggi possiamo solo apprezzarne i caratteri generali, ciò che le tavole e le immagini progettuali possono esprimere, riservandoci ad un prossimo ed immediato futuro la possibilità  di vivere  gli spazi che abbiamo immaginato, godere delle potenzialità e della capacità di socialità che uno spazio così concepito è destinato a realizzare.
Siamo convinti di aver oggi condiviso con Voi tutti l’idea di spazio aperto, la voglia di cultura, di spettacolo e sport; di aver risposto ad una esigenza di visibilità dell’imprenditoria pontina o semplicemente il desiderio di aprirsi a nuovi modi di fare impresa. Siamo consapevoli di dover fare di più, ma siamo altrettanto convinti che il segreto per andare avanti è iniziare.

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