Dopo l’ennesima operazione della DIA di Roma, in collaborazione con la Procura e le forze dell’ordine di Latina, denominata RESET, che fa seguito alle operazioni denominate DON’T TOUCH, ARPALO, ALBA PONTINA ecc, non possiamo che congratularci con la Magistratura inquirente e con le Forze dell’ ordine, con tutte le donne e gli uomini che ne fanno parte, per gli ottimi risultati ottenuti con il loro instancabile lavoro.
Il colpo assestato con l’operazione RESET risulta senza dubbio decisivo per far intravedere l’epilogo del dominio della criminalità mafiosa a Latina e nel comprensorio; ma, nella purtroppo piena consapevolezza che molto ancora c’è da fare contro la criminalità organizzata e mafiosa nel territorio pontino, ci sentiamo, anche se siamo certi non ve ne sia bisogno, di affermare che è ora che le indagini inaugurino altri filoni, come quelli delle coperture e collaborazioni date a queste organizzazioni criminali dai colletti bianchi e dalla politica…..E cioè è necessario colpire ogni forma di copertura e di riferimento che questa delinquenza ha avuto sul territorio, come peraltro evidenziato da diversi pentiti, affinché non possa più rigenerarsi.
Sono anni che l’Associazione Caponnetto denuncia all’opinione pubblica e alla Magistratura le malefatto di questo sistema di potere, anche presenziando nelle aule giudiziarie come parte civile.
Per questo ci lasciano sorridere le prese di posizione di talune forze politiche, da sempre silenti su quanto accadeva nel territorio e nel tempo molto vicine a quanti coinvolti nelle citate operazioni, che oggi esultano per l’operato delle forze dell’ordine. Ma tant’è, vogliamo auspicare che queste prese di posizione preludano ad un reale repulisti nelle proprie organizzazioni da elementi contigui alla criminalità senza la necessità di interventi giudiziari, che pur auspichiamo.
Ne gioverebbe l’intero territorio pontino, la sua economia e il suo tessuto sociale, e, non da ultimo, il concetto stesso di politica.
La Segreteria
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