Si conclude con un provvedimento di revoca, firmato dal Presidente Salvatore de Monaco in data odierna, la vicenda del Segretario Generale di Via Costa.
Una scelta obbligata quella di de Monaco che, non avendo sino ad oggi ricevuto alcuna controdeduzione alle numerose contestazioni elevate al Segretario Generale dell’Ente, ha dovuto emettere il provvedimento di revoca.
La questione che ha dominato negli ultimi giorni la stampa locale ha sin ad ora visto, per ragioni di opportunità istituzionale, il riserbo della Provincia che prende però oggi parola con il Vice Presidente facente funzioni che ha chiarito: “A chiusura della vicenda del ex Segretario Provinciale, era d’obbligo esporre con puntualità le ragioni sottese alla revoca della dott.ssa Stellato, che veramente poco hanno a che vedere con la sola pregressa delibera di mera programmazione del piano assunzioni, propedeutica all’approvazione del bilancio annuale e pluriennale dell’Ente, e peraltro regolarmente adottata anche con la sottoscrizione della stessa. La questione che invece è stata ripresa con imprecisione di fatti dalla stampa, muove al contrario dalla evidenza delle gravi violazioni contestate al Segretario nella Giunta dell’ultimo 11 novembre, che in considerazione anche delle mancate controdeduzioni dello stesso non potevano non condurre alla rimozione del Segretario dal suo incarico”.
Come ormai noto infatti, con deliberazione n.31 assunta in data 11.11.2013, la Giunta provinciale ha espresso il proprio favorevole parere in ordine alla revoca del Segretario generale dell’Ente, al quale è stata formalmente contestata la violazione reiterata dei propri doveri d’ufficio corredata dalla allegazione documentale attraverso la quale è stato circostanziato ogni addebito. Le contestazioni riguardano:
1. Scarsa presenza in servizio, reiterato – rifiuto dell’utilizzo del cartelllino marcatempo come previsto dalla organizzazione interna della provincia
2. Mancata adozione di sistemi di verbalizzazione e regolamentazione delibere di giunta
3. Tardività adempimenti connessi alla pubblicazione degli atti deliberativi
4. Grave violazione durante la seduta di giunta del 12.09.2013
5. Abbandono ingiustificato della giunta provinciale
6. Mancata attuazione regolamento controlli
7. Mancata adozione piano anticorruzione – mancanza assoluta di attività propedeutiche
8. Mancata adozione piano della trasparenza – mancanza assoluta di attività propedeutiche
9. Mancata assistenza giuridico amministrativa agli organi
La Giunta nel prendere atto degli addebiti, nonché della gravità della violazione dei doveri d’ufficio, emersa chiaramente dalla disamina della documentazione prodotta, e meglio argomentata, dedotta e suffragata dalle contestazioni specifiche ha altresì udito a difesa il Segretario Generale, alla quale è stato concesso termine per controdedurre anche mediante deposito di memorie sugli addebiti contestati. All’esito la Giunta ha dovuto prendere atto della evidente compromissione del rapporto fiduciario tra l’Ente e l’officio di Segretario, in relazione alle funzioni da quest’ultimo chiamate a svolgere e alle ulteriori attribuite al stesso, ed al quale la legge affida un ruolo di garanzia, affinché l’attività dell’ente possa dispiegarsi nell’interesse del buon andamento. Ciò ha indotto la Giunta a esprimersi favorevolmente nei riguardi di un atto di revoca doveroso a fronte della gravità degli addebiti, che in quanto tali sono altresì al vaglio del Prefetto Cimmino, Presidente della Unità di Missione subentrata alla Ex Agenzia dei Segretari comunali e provinciali per gli adempimenti di competenza.
In buona sostanza così come concluso da de Monaco: “Si è trattato di un procedimento al quale non ci si poteva sottrarre nell’interesse dell’Ente, sul quale abbiamo altresì acquisito il conforto di legali esterni, radicatosi su specifiche violazioni ed oggettive contestazioni, e condotto nel rispetto delle disposizioni di legge che dominano la materia. Del resto se la legge è uguale per tutti, e la legge Severino ce lo insegna, anche per il caso di specie il sottoscritto non poteva sottrarsi dall’atto di revoca.”
Il Vice Presidente
Salvatore de Monaco