«La vicenda della variante urbanistica relativa al quartiere Q3 di Latina, che oltre ad una procedura, a mio avviso discutibile, vede anche la Procura interessata a chiarirne i contorni, rappresenta un vero e proprio spartiacque per l’amministrazione Coletta e per l’intera città. La delibera di giunta oggi ’incriminata’ è la terza variante adottata in pochi mesi dal Comune,creando polemiche politiche e dubbi di natura tecnica, che stanno minando la fiducia dei cittadini e delle imprese verso un’amministrazione che promise tante belle novità, ma che di fatto si è messa in linea con quelle che l’hanno preceduta. Un chiaro deficit di visione e programmazione sta guidando le scelte attuali, a fronte di vaghissime idee di sviluppo della città, approvate in consiglio comunale. Ancora una volta, sia in veste di consigliere regionale sia comunale, chiedo alla maggioranza:’ qual è la vostra idea di sviluppo per Latina?’.
In Regione è stata approvata la legge per la rigenerazione urbana, uno strumento che consente di intervenire sulla città senza consumare suolo, senza ulteriori cubature. A Latina tutto ciò viene ignorato, mentre nella Capitale, ad esempio, si sta mettendo mano, coraggiosamente, al complesso del Corviale, un luogo le cui criticità sono note, anche a chi non vive a Roma. Grazie allo stimolo e la collaborazione dei cittadini e degli enti pubblici e una dotazione di 22 milioni di euro, si cerca di recuperare urbanisticamente, economicamente e socialmente una porzione significative del ‘Serpentone’.
A Latina, invece, non si prendono in considerazione strumenti legislativi moderni, ci si lamenta per l’assenza dell’Ufficio di piano, e intanto si adottano varianti che hanno come effetto quello di accontentare le esigenze di pochi.
Forse il Comune dovrebbe confrontarsi di più anziché navigare a vista o, peggio, tirare a campare. Tornado alla vicenda Q3, al netto della legittimità degli atti, su cui saranno altri ad indagare ed esprimersi, rende perplessi la fretta con cui si è adottata la delibera. Un ‘modus operandi’ figlio di un passato dal quale neanche la squadra di Lbc sembra riuscire a discostarsi».
Lo dichiara il consigliere comunale e regionale del Pd Enrico Forte.