L’ospedale Goretti di Latina si conferma eccellenza nel trattamento dell’infarto e guadagna un’altra posizione sul podio nazionale, piazzandosi 2° nella graduatoria italiana per numero di casi approdati in sala di emodinamica. E, facendo le dovute proporzioni, dal momento che la prima è Napoli, metropoli con un bacino di 3 milioni di abitanti, è facile dire che Latina ha già oggi il primato per le cure con angioplastica. Tantissime le vite salvate, come molti pazienti sono pronti a testimoniare. Bisogna però seguire le indicazioni della Rete dell’Infarto e non lasciarsi prendere dall’innato istinto del fai-da-te.
I dati sono freschi di pubblicazione: “Sono stati 441 i trattamenti eseguiti nel 2018 nella nostra sala di emodinamica, ambiente che è diciamo il gold standard del trattamento dell’infarto, perché è il luogo dove si riesce a trattare nel modo migliore riuscendo a ridurre al minimo i danni – spiega il professor Francesco Versaci che dal 2016 dirige la Uoc di cardiologia ed emodinamica del Goretti – La cosa ci fa estremamente piacere, per l’utenza naturalmente. La cardiologia funziona molto bene e stiamo aumentando le possibilità terapeutiche. In modo particolare ci preoccupiamo dell’urgenza, perché in questi casi non c’è tempo di trasferire il paziente in altre strutture, l’infarto è una malattia tempo-dipendente, vuol dire che l’intervento deve essere repentino deve avvenire entro due ore, l’ideale sarebbe un’ora”.
Ma come funziona la rete dell’infarto? E perché se si avverte senso di oppressione forte al petto, dolore al braccio, non bisogna esitare un attimo a chiamare il 118 e non bisogna avventurarsi con i propri mezzi in ospedale, accompagnati magari da un parente o da un’amico che pensano erroneamente di fare prima?
“E’ sempre importante ricordare queste regole che salvano la vita – dice Versaci – Con la Rete dell’Infarto, infatti, i primi esami vengono eseguiti dal personale dell’ambulanza e inviati in ospedale dove il cardiologo legge il tracciato e se necessario allerta l’equipe e blocca la sala operatoria. In questo modo, il paziente che arriva al Goretti salta il pronto soccorso e l’accettazione, e va direttamente al trattamento in emodinamica dove l’emodinamista esperto fa la diagnosi ed esegue l’angioplastica”. Anche i tempi si sono ridotti sensibilmente e quando il trasporto in ambulanza avviene dalla stessa città di Latina all’ospedale, servono dieci minuti.
“Ci stiamo dedicando ora anche all’assistenza delle patologie croniche come i pazienti affetti da scompenso cardiaco e d’accordo con la direzione aziendale stiamo varando nuovi protocolli che coinvolgeranno i medici di base e tutti gli attori per creare una rete altrettanto efficace, magari riducendo all’osso i ricoveri inutili e curando di più a casa del paziente”.