sabato 23 Novembre 2024,

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Latina. “Sapa: le date storiche si rincorrono nel tempo”

scritto da Redazione
Latina. “Sapa: le date storiche si rincorrono nel tempo”

“Ei Fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro …”
Parafrasando il “Cinque Maggio” di manzioniana memoria e confrontando la data del 5 maggio 2014, giorno nefasto che porterà forse alla chiusura definitiva della Sapa, una delle aziende più produttive e longeve della Provincia pontina, ci sovviene l’immagine di questo “corpo di fabbrica moribondo” e intorno ad esso una pletora di soggetti, anche con livelli di responsabilità importanti che si affannano in dichiarazioni d’intenti e soluzioni da sala di rianimazione, per i 136 lavoratori e le loro famiglie.
Di tutta questa storia credo si possa apprezzare il solo parlar chiaro dei lavoratori, che in una nota si dicono “Non rappresentati dai sindacati e tantomeno dalle Rsu interne all’azienda, che non hanno ostacolato in nessun modo la decisione di chiudere il sito produttivo. Ma probabilmente – scrivono gli operai – hanno contribuito accelerare il doloroso processo”.
Con questa nuova emergenza occupazionale la Provincia di Latina diventa sempre più un territorio a forte mortalità industriale, senza che nessuno: dai sindacati alle forze politiche di centro destra e centro sinistra se ne sia interessato con cognizione di causa e fuori dalle logiche utilitaristiche.
Quella dalla Sapa è, dunque, una vicenda che ridimensiona in maniera palese l’operato della classe politica provinciale e dei maggiori partiti che essa in provincia rappresenta, da anni ormai impegnati in lotte fratricide, senza che nessuno abbia conferito apporti utili ai problemi dei giovani, del lavoro, per un sistema sanitario all’altezza dei tempi, per un welfare più attento alle esigenze dei più deboli.
Invece di impostare politiche e programmi di respiro, il poco lavoro fatto è stato sull’emergenza, sul piccolo cabotaggio individuale, partitico o in favore di gruppi di pressione, che si intrecciano, sciolgono e ricompongono in un continuo turbinio di schieramenti.
La politica è diventata sul territorio pontino una sorta di “spezzatino” sempre pronto per essere servito freddo e a piacere dei potentati romani.
Pensate che per queste ultime elezioni Europee il Pd provinciale non è stato neanche capace di scegliere un suo rappresentante, preferendo sostenere due politici di gran nome giunti dalla Capitale, e con essa anche la speranza di risolvere il problema Sapa attraverso la loro filiera di Governo – Regione Lazio.
Credo che dopo la consultazione elettorale tutti quelli che si vogliono impegnarsi nella gestione degli interessi pubblici si debbano interrogare con forza e convinzione e stilare un programma che inverta la devastante deriva politica e sociale sopraggiunta.
E’ chiaro, infine, che chi scrive e a sostegno esclusivo dei lavoratori della Sapa e delle loro famiglie.

Gina Cetrone
(NCD)

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