“Sulla situazione dei precari della Asl di Latina dalla Regione Lazio arriva il solito travisamento dei fatti. All’insegna di un laconico ‘state buoni se potete’ Zingaretti e il suo compagno di partito, Enrico Forte, annunciano la proroga dei contratti per i precari sino al 31 dicembre 2018. E chiedono ai sindacati e ai 565 medici, infermieri e tecnici esclusi dalla stabilizzazione a cui hanno diritto per legge, di evitare lo sciopero annunciato. Il problema non è la proroga dei contratti che già c’è stata e risale al 2015! Il problema è l’inserimento di quei precari nel piano delle stabilizzazioni. E su questo punto Zingaretti tace! E’ l’ultimo treno per uscire dal precariato e superare definitivamente l’assolvimento dei Lea. La risposta che i precari attendono è una ed una sola: il superamento del precariato mediante l’inserimento nel piano delle stabilizzazioni. Su questo non si può, e non si deve, tergiversare. La risposta è semplice: sì o no! Non si possono ammettere altre risposteevasive ed elusive del problema”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone. “Le pezze a colori non servono a nessuno. Perché si aggiunge beffa alla beffa. L’unico elemento positivo, – prosegue la nota – se così lo vogliamo definire, che emerge da queste dichiarazioni sta nel fatto che almeno dopo settimane che anche in consiglio regionale ci battiamo per chiedere interventi immediati e risolutivi, Zingaretti ed i suoi sembrano essersi resi conto di essere seduti su una polveriera. Peccato che la consapevolezza dovrebbe portare ad interventi seri e mirati di cui, purtroppo, non si vede traccia. Lo stesso consigliere Forte che oggi si affanna a dire che sta seguendo con attenzione l’emergenza in atto ci domandiamo dove fosse quando in aula gli abbiamo chiesto, come opposizione, di condividere le proposte messe in atto e farsi promotore con noi di soluzioni concrete. Sorprende poi leggere, dopo mesi in cui il centrosinistra ci ha detto che la sanità in provincia di Latina è in splendida forma, che Forte ammetta la ‘già critica situazione dei livelli essenziali di assistenza’. Oggi l’intervento della Regione mira ad evitare, nell’immediato, il collasso definitivo dei nostri ospedali che senza i 565 precari chiuderebbero. Stabilizziamoli e daremo ai cittadini una sanità all’altezza delle loro esigenze e al personale il diritto di accedere ad un futuro che, a tutt’oggi, gli resta negato”.