La vicenda che ha portato al licenziamento delle 11 addette allo sporzionamento dei pasti all’interno dell’ospedale Santa Maria Goretti, da parte della società Vivenda, va chiarita in tutti i suoi aspetti. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente con risposta immediata al presidente Zingaretti. E’ del tutto evidente che siamo in presenza di una situazione particolare per non dire anomala. Colpisce la rapidità del provvedimento della ditta. Le modalità con cui si è deciso di licenziare le lavoratrici non è accettabile. Non può essere consentito che dei dipendenti possano essere oggetto di vessazioni sul posto di lavoro. Il problema non può essere circoscritto solamente al rapporto fra ditta e ex dipendenti. La pubblica amministrazione rischia di essere corresponsabile di questa scelta. A mio avviso la Regione Lazio non può permettere che nel silenzio più assoluto si possa perpetrare un vero e proprio abuso nei confronti delle lavoratrici. Credo non si possa tollerare lo sfruttamento di 11 donne, tra cui madri di famiglia, calpestando delle regole sacrosante contenute nello statuto dei lavoratori. Una misura drastica come il licenziamento collettivo non può essere assunta con decisioni perentorie e in tempi così brevi, qualunque ne sia la giustificazione. La Vivenda spa, ha imposto il licenziamento collettivo a 11 operatrici senza aver mai assunto un atteggiamento conciliativo, attuando una condotta antisindacale e anticostituzionale, lesiva della dignità e dell’integrità morale delle lavoratrici. Ritengo opportuno che da parte dell’amministrazione regionale venga operato un approfondimento sulla vicenda, con relative verifiche sulla legittimità delle procedure di licenziamento e con eventuale accertamento della violazione delle regole contrattuali da parte del datore di lavoro. Ho chiesto quindi al presidente Nicola Zingaretti, oltre ad una relazione dettagliata sui fatti accaduti, quali misure voglia porre in essere, affinchè venga salvaguardata la tutela dei diritti delle lavoratrici, costituzionalmente garantita.
Giuseppe Simeone