Sulla vertenza SCM, lo stabilimento ex Gambro di Latina Scalo, dove da un mese i 62 dipendenti sono in assemblea permanente, sembra essere scesa una sconcertante cortina di silenzio istituzionale. Quasi che su questo territorio manchi una guida capace di rappresentare le istanze e le problematiche dei cittadini. Sono settimane che tutti gli operai dell’azienda sono in assemblea permanente dopo la decisione della società affittuaria del sito, la Cosmopharma srl, di mettere in cassa integrazione straordinaria tutti e 62 i lavoratori della ex Gambro lasciando al lavoro alcuni dipendenti delle cooperative. Un gesto considerato estremamente lesivo dai vecchi lavoratori che temono alla fine della cassa integrazione il passaggio diretto in mobilità e quindi l’ estromissione definitiva dal loro posto di lavoro. In questo modo, oltre al danno causato da tanti anni di ammortizzatori sociali, si aggiungerebbe la beffa di vedere altri subentrare al loro posto di lavoro. Da qui l’appello lanciato al Prefetto ed al sindaco di Latina di farsi carico della vicenda ed alla curatela fallimentare di attivarsi presso il tribunale di Latina affinché l’anno di cassa integrazione, firmato in regione, non passi inutilmente soprattutto alla luce delle manifestazioni di interesse per il sito della SCM avanzate da alcuni imprenditori .Ma sulla vicenda è sceso un preoccupante silenzio mentre tutte le Organizzazioni Sindacali, nessuna esclusa, hanno sollecitato a più riprese le istituzioni, dal Prefetto al sindaco di Latina, di farsi carico del problema. A questo va aggiunto il ritardo con il quale il tribunale sta affrontando le richieste legate ai primi provvedimenti d’urgenza a tutela dei creditori. Forse curatela e tribunale stanno fidando sul fatto che il sito è ben custodito dai lavoratori perché l’assemblea permanente è servita anche a mantenere in piena sicurezza ed efficienza la fabbrica tutelandolo da eventuali distrazioni di beni che, come è ben noto accadono quando le aziende vengono abbandonate al loro destino?
Sappiamo che i tempi della giustizia sono purtroppo lunghi ed i tribunali intasati da una gran mole di lavoro ma dall’altra parte ci sono 62 famiglie che attendono con ansia di conoscere il loro futuro. Il Segretario Generale della Femca Cisl di Latina, Roberto Cecere, nel commentare la vicenda sottolinea “ il silenzio assordante da parte delle istituzioni, coloro che in prima istanza dovrebbero dirimere le vertenze sul territorio individuando tutte le soluzioni percorribili per ridare speranza a questi lavoratori ed alle loro famiglie. Invitiamo il Prefetto ed il Sindaco di Latina a convocare un tavolo istituzionale per affrontare i nodi della vertenza SCM. Ci auguriamo che il Tribunale decida in tempi celeri in modo da evitare ai lavoratori il protrarsi di un assemblea permanente, con grandi sacrifici per le maestranze, pronte a far ripartire il sito. “
Le Segreterie Provinciali di Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, hanno intanto inviato una richiesta d’incontro urgente all’Assessore Regionale al Lavoro per cercare di alzare ancora di più l’attenzione istituzionale sulla vicenda.