«La diatriba tra candidato espressione della società civile o espressione della politica per il ruolo di prossimo sindaco di Latina non è un tema che ci appassiona. Come partito, spiega il coordinatore cittadino della Lega Armando Valiani, ci preme molto di più individuare un programma condiviso che sia in grado di rimettere in moto una città ferma e immobile che sta lentamente appassendo sotto il governo di Lbc e di Damiano Coletta.
Idee e progetti che devono servire al rilancio di Latina, del suo territorio e delle sue peculiarità.
Naturalmente sarà importante anche la figura e la personalità scelta per portare avanti questo programma e la squadra che lo affiancherà. Non vogliamo vendere illusioni alla città come ha fatto Coletta ma vogliamo essere concreti e usare il buonsenso che gran parte dei cittadini riconoscono al nostro partito.
Naturalmente la scelta dovrà essere condivisa con tutte le forze politiche dello schieramento di centro destra, perché non si possono ripetere gli errori del passato quando una centro destra pur maggioranza assoluta al primo turno, con personaggi appesantiti dalle vicende del passato, si è presentata divisa davanti agli elettori che l’hanno punita nelle urne al ballottaggio.
Oggi Latina sconta tanti problemi aggravati da tre anni di immobilismo di Coletta e di Lbc: è nostro dovere proporre un candidato che sappia rilanciare questa città, attuare il programma delle forze politiche che lo sosteranno e mettere insieme una squadra credibile e che lavori in armonia.
Valuteremo in questi mesi, insieme alle altre forze politiche, chi sarà in grado di assicurare al meglio la realizzazione del programma perché dobbiamo rilanciare una città che è ferma dal punto di vista urbanistico, in cui la raccolta dei rifiuti non decolla così come la differenziata bloccata al 24%. Un città dove le strade continuano a riempirsi di buche e dove è pericoloso transitare perché cadono gli alberi, dove le scuole chiudono perché i lavori di manutenzione fatti solo pochi mesi prima sono stati eseguiti male, dove le classifiche ci danno una qualità della vita che è precipitata inesorabilmente in questi ultimi tre anni».