Il grave e drammatico incidente di questa mattina a Tor Tre Ponti dove ha perso la vita un uomo di 56 anni riaccende con forza i riflettori sulla sicurezza stradale di fronte i plessi Scolastici comunali. Un tema quello della sicurezza dei nostri figli e di chi ogni giorno opera e insegna nelle scuole che non possiamo di certo mettere da parte, né sottovalutare.
È il caso appunto della scuola primaria di Tor Tre Ponti dove è stato disposto un divieto di ingresso e parcheggio negli spazi scolastici costringendo i genitori degli alunni a posteggiare e sostare nel parcheggio della chiesa e sull’Appia con i rischi dell’attraversamento di una sede stradale ad alta percorrenza e con una grave percentuale di incidenti, anche mortali come nel caso di questa mattina.
Lo stesso discorso che vale per il plesso scolastico della Chiesuola che si affaccia su una strada provinciale ad alta percorrenza e che è privo di spazi di parcheggio adeguati per la sicurezza di chi ogni giorno si reca a scuola. Proprio in quest’ottica assume dunque ancor più rilevanza la denuncia del coordinatore cittadino della Lega, Armando Valiani, che qualche giorno fa sottolineava come molte scuole di Latina non sono ancora del tutto pronte ad accogliere il rientro degli studenti. In diversi plessi permangono criticità non affrontate in maniera tempestiva che rischiano di penalizzare l’inizio dell’anno scolastico, problematiche alle quali ogni anno si cerca di porre rimedio in qualche modo mai però in maniera definitiva. Problematiche a cui si aggiunge evidentemente anche l’assenza di spazi adeguati per accompagnare in sicurezza i nostri figli a scuola.
La Lega dunque torna con forza a chiedere un cambio di passo per l’edilizia scolastica sul nostro territorio avanzando la ricetta giusta affinché le problematiche vengano risolto una volta per tutte: «Serve – come ribadiva il nostro coordinatore Comunale- un piano straordinario di manutenzione e/o ristrutturazione degli edifici scolastici che preveda, a rotazione, l’intervento sull’intero edificio scolastico, mantenendo chiaramente gli interventi in ‘emergenza’.
Questo consentirebbe, una volta entrati a regime, di ridurre al minimo i provvedimenti effettuati per emergenze, che sono molto costosi e solamente tampone, quindi non risolutivi. Un piano che abbia delle scadenze ben precise e degli obiettivi altrettanto chiari per consegnare ai nostri studenti, ai docenti e a tutto il personale scolastico, ambienti sicuri, sani e organizzati al meglio e consentire così uno sviluppo dei programmi senza intoppi».