venerdì 22 Novembre 2024,

Provincia di Latina

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Latina verso il voto del 5 giugno

scritto da Redazione
Latina verso il voto del 5 giugno

Sta per arrivare  ai lavoratori del settore privato , ai titolari di contratti atipici( co.co.pro. e simili) ed ai lavoratori autonomi di Latina la busta colorata dell’INPS che dovrebbe indicare l’importo che andrebbero a percepire al momento di andare in pensione. Tanto lavoro per nulla, si deve dire, visto che le variabili che rendono aleatorio quel calcolo finale  sono diverse.  La prima è che il calcolo è stimato su una crescita del pil di1,5 per ogni anno fino al raggiungimento del traguardo della pensione e questa previsione è carica di fiducia visto che la cosa non accade dal 2008, periodo che ci ha visto addirittura in recessione per molti anni. Quindi più che ottimistica, la definirei non credibile.

Le altre variabili sono relative alla mancanza di certezze  e quindi di tutele relative al contratto di lavoro che è la condizione in cui si trovano  per molti degli aspiranti pensionati a cui verrà recapitata la busta colorata.
In pratica è un calcolo basato su una prospettiva di futuro che Boeri, il Presidente PD dell’INPS, vede solo attraverso la palla di vetro . Che poi è la stessa maniera con cui ha risposto alle perplessità di chi ha chiesto lumi sui costi che si aggraveranno sulle pensioni di reversibilità dopo la legge Cirinnà  sui diritti civili. Ha rassicurato tutti dicendo che non ci sono problemi, si tratta solo di un centinaio di milioni di euro. Proprio quelli che sono mancati per gli esodati, che mancano per gli aumenti delle pensioni minime e che farebbero tanto comodo a tante famiglie di giovani coppie che vanno avanti  grazie al sostegno del padre o della  madre titolari di pensione. Ma poi come fa a saperlo Tito Boeri quante saranno le coppie gay che godranno dei diritti civili? Chi garantisce che non siano due amici od amiche che vogliono sfruttare un’opportunità che potrebbe avere ricadute pesanti sulle casse dell’INPS? In ogni caso a me pare un pasticciaccio, come pare a  tante altre persone. Ma quali sono le motivazioni per cui l’INPS ha deciso di provvedere a questa scelta di comunicare con anticipo e nella più grande approssimazione gli importi che questi lavoratori dovrebbero percepire un giorno? Per stimolare i lavoratori a fare in modo di darsi da fare per trovare il modo per integrare la loro pensione, visto che i calcoli danno comunque importi ridotti , al limite della sufficienza. Trovo scandaloso che il governo Renzi corra ai ripari mettendo avanti le mani e suggerire agli italiani di darsi da fare visto che loro se ne infischiano, hanno altro di cui occuparsi. Troveremo noi il modo di integrare la mancanza di reddito da pensione con un aumento dei servizi nell’ambito sociale facendo in modo che il pensionato di Latina abbia le  agevolazioni nei trasporti, nella sanità, nell’attività sociale, nell’assistenza domiciliare e nel sostegno alla terza età previsto dal mio programma elettorale.

GIANNI CHIARATO

 

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Le radici di Latina esibite (e tradite) dagli uomini di Destra

 

“Chissà cosa penserebbero Angiolo Mazzoni e Oriolo Frezzotti se avessero la possibilità di ascoltare certi politici di Destra di Latina rivendicare la proprietà morale e culturale della radice storica di Latina, inneggiare all’esaltazione delle origini, della tradizione, del culto dell’architettura razionalista che fu candidata al titolo di patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Mi riferisco ad una frangia di politici di una Destra furbacchiona, molti dei quali fanno politica da decenni, quelli per i quali Latina deve essere Littoria, quelli che alimentano un populismo di maniera più teso ad accumulare voti che a restituire ai latinensi l’originaria vocazione di una città travolta dagli scempi edilizi, mutilata nelle sue connotazioni edilizie, resa informe dalle sregolatezze gestionali. Sanno fin troppo bene, i miei colleghi, che l’anima più intima del cittadino di Latina è nostalgica come è ragionevole pensare che sia. Dunque giocano, specie in campagna elettorale, a rivendicare il ruolo di difensori della “tradizione” usando frasi cariche di retorica. Dinanzi a tanta buona volontà mi preme sottolineare come la salvaguardia dell’identità cittadina strida in maniera eclatante con l’opera di distruzione sistematica di quei tasselli urbani che contraddistinguevano il capoluogo pontino, ideato da architetti di fama internazionale e con gli anni piegato dalle esigenze delle lobbies affaristiche o in alcuni casi dal cattivo gusto. Il nucleo cittadino originario, che prevedeva come baricentro un ottagono formato dalle due piazze principali, piazza della palla (piazza del Popolo) e piazza della Libertà (all’epoca piazza XIII marzo) dalle quali si dipanavano come rivoli ragionati le strade che arrivano alla circonvallazione oggi pullulano di caratteri aggiuntivi e sottrazioni importanti. Un anello ciclabile inutile ed ignorato dalla cittadinanza, un mercato annonario spostato in altra sede, la fruizione del centro storico vietata (per ora parzialmente) alle automobili come non era previsto nel primo piano regolatore fanno da contraltare a stili mischiati che invece di conferire stile alla città ne deformano l’identità. “Rotonde” che evocano le masserie pugliesi, per poi improvvisamente richiamare i lussi della California ed infine invocare gli sbuffi barocchi di una Gardaland casereccia. Un capolavoro stilistico come l’ex Opera nazionale Combattenti che nella sua parte posteriore nasconde l’incuria ed una casina penosamente abbandonata, un viale (Italia) decurtato di tutti i suoi pini cresciuti insieme ad intere generazioni di latinensi sostituiti con un criterio integralista con accenni di alberelli che prenderanno forma quando sarà tempo per tutti di andare in pensione. E non mi soffermo sulle aggiunte incongrue, quegli omaggi estetici piazzati negli spazi verdi, il più delle volte a turbare l’assetto originario dei luoghi. È questo, mi chiedo, il ritorno alle origini rivendicato e poi sfacciatamente tradito dai politici di una Destra che avrebbe dovuto preservare verde e palazzi di fondazione? Io credo che i fatti dicano il contrario di quanto ci viene fatto credere. Hanno agito come se stessero giocando a “Latinopoli”.

 

 

Marilena Sovrani

 

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CALVI (FI): “LA BIBLIOTECA MULTIMEDIALE IL MIO REGALO ALLA CITTA'”

“Voglio lasciare un segno importante nella mia città e per la mia città. La volontà è quella di realizzare la grande biblioteca comunale multimediale presso l’area del mercato annonario. Da mesi ormai parliamo di questo grande progetto, inserito tra i primi punti del programma elettorale – ha assicurato il candidato sindaco di Forza Italia, Alessandro Calvi -. Si tratta di un’opera pubblica di importanza fondamentale per i giovani e tutta la popolazione. E’ dai tempi di Corona e Redi che a Latina non vi è traccia di una grande opera pubblica. L’ultima volta fu il Palazzo della Cultura e adesso sentiamo la necessità di fare un regalo al nostro territorio, in pieno centro.

La struttura attuale di Piazza del Popolo è troppo piccola e ormai superata. C’è la corsa al posto per potersi sedere e studiare, un fatto inaccettabile per una città come la nostra, che vanta diverse facoltà universitarie e un numero elevato di studenti.

L’imperativo, quindi, è creare un edifico completamente nuovo e per biblioteca multimediale intendiamo un ambiente urbano di aggregazione sociale, uno spazio pubblico attrezzato per incontrarsi, studiare, comunicare e consolidare quel senso di appartenenza che è un elemento irrinunciabile per identificare e mantenere unita la collettività. Uno spazio su due piani, innovativo, all’avanguardia, una struttura che risponde a pieno alle esigenze di riqualificazione urbana e sociale, una attrazione, il motivo per far vivere veramente la città ai nostri studenti, che avranno così una giusta ragione per non scappare da Latina, divenuta oramai città universitaria a tutti gli effetti.

Questo sarà il mio atto d’amore per Latina, un sogno che diventerà finalmente realtà.

La biblioteca, quindi, non sarà solo un magazzino di libri ordinato per argomenti e un luogo di conservazione e promozione della cultura, ma anche un laboratorio di informazione, creatività, scambio di idee, una porta d’accesso e uno strumento d’orientamento nell’universo multimediale. Uno spazio visto non più come istituzione indipendente e statica, bensì come elemento dinamico a servizio dell’intera comunità. Si programmeranno orari di apertura notturni, come nei più prestigiosi centri culturali mondiali, con l’obiettivo di tenerla sempre attiva e in funzione. Negli spazi sotterranei saranno ricavati numerosi parcheggi, in modo da rendere più facile e veloce l’accesso in Biblioteca

Latina, città di giovani e di talenti, merita un’opera di questa portata. E noi gliela daremo”.

La ha reso noto il candidato sindaco di Forza Italia, Alessandro Calvi

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LORENA CALVANI (LISTA CALVI): “AGRICOLTURA, L’IMPEGNO DI ALESSANDRO CALVI SINDACO PREVEDE UN PIANO DI SVILUPPO ECONOMICO AGRICOLO”

“Per rilanciare la nostra economia dobbiamo puntare ad un piano di sviluppo della ruralità pontina, con Latina punto di riferimento per tutta la provincia – questa l’idea di Lorena Calvani, candidata in consiglio comunale con la Lista Calvi, in ticket con Bruno Creo -. Questo è l’impegno preso da Alessandro Calvi, che in qualità di sindaco innescherà un meccanismo che ci permetterà di dare finalmente un notevole impulso alla produzione di qualità, attrarre turisti e creare posti di lavoro. L’ufficio agricoltura del Comune di Latina avrà il compito di dialogare con tutte le altre amministrazioni comunali della provinciali, dando vita ad una sinergia che porti allo sviluppo economico delle tante realtà agricole presenti sul territorio. Prevedo un progetto di consorzio di agriturismi: aziende che non dovranno più pensare esclusivamente alla ricezione e alla ristorazione, ma anche e soprattutto alla produzione certificata, nonché biologica. Perché il biologico non vuol dire solamente qualità di prodotto, ma soprattutto qualità di vita. Ogni agriturismo ha una sua specificità di produzione e unendo le forze riusciremo a formare un ampio paniere di prodotti ortofrutticoli certificati. Prodotti di qualità che potremo offrire alla nostra città ed esportare in tutta Italia e all’estero. Tutti i proprietari degli agriturismi, sparsi lungo tutto il territorio, offrirebbero quindi non più solo ciò che loro producono, ma anche quello di tutti gli altri consorziati. Il progetto condiviso con Alessandro Calvi prevede la nascita di punti vendita in città, magari in centro, nella Ztl. Non è più quindi il cittadino che si recherà presso le aziende, ma esattamente il contrario. E vedremo nascere per la prima volta in assoluto un itinerario gastronomico, che potrebbe avvicinare turisti a Latina e zone limitrofe”.

Lo ha ha reso noto Lorena Calvani, candidata al Consiglio comunale con la Lista Calvi

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Ecocentro a Santa Maria delle Mole, Cecchi: “Condivido perplessità dei cittadini. Il Commissario accolga una delegazione”

“Questo pomeriggio ho partecipato alla manifestazione, organizzata a Santa Maria delle Mole dalla associazione Agma per dire no alla realizzazione di un “ecocentro” in via Mameli. Condivido l’opportunità di costruire un punto di raccolta per alcune tipologie rifiuti ma non in quella porzione di territorio così densamente popolata. Bisogna decentrare l’ecocentro di Marino e creare appositi punti di raccolta solo dove possibile, condividendo al contempo le scelte amministrative con la popolazione residente. Chiedo, dunque, al commissario prefettizio del Comune di Marino, Enza Caporale, di accogliere quanto prima a Palazzo Colonna una delegazione dei cittadini in protesta al fine di ascoltare le loro rivendicazioni e concordare insieme il percorso da seguire. E’ chiaro, inoltre, che la delocalizzazione dell’ecocentro, insieme all’avvio della raccolta differenziata porta a porta, rappresenteranno due delle nostre priorità amministrative, una volta che saremo al governo della città di di Marino”. Così, in una nota, il candidato sindaco de “L’Officina delle Idee”, Stefano Cecchi.

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