«Ho letto con estremo interesse e grande apprezzamento l’intervento dell’Onorevole Lelio Grassucci sulla Roma-Latina e il suo accorato appello al Sindaco Coletta per invitarlo a sposare l’opera tanto avversata da una parte consistente dell’area politica di Lbc».
Così l’ex sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, interviene nel dibattito per la Roma-Latina, opera che giudica stratgica e fondamentale per il rilancio del capoluogo e della provincia pontina.
«Nel passato – prosegue Zaccheo – con Grassucci le divisioni ideologiche sono state profonde, gli scontri aspri e le discussioni sempre molto accese, ma oggi ci troviamo sulla stessa posizione per il bene dei cittadini di Latina e di un territorio che ha estremo bisogno di quest’opera per veder ripartire il suo sviluppo ed evitare di avvitarsi in una crisi irreversibile.
La Roma-Latina e la Bretella Cisterna-Valmontone sono due assi strategici e imprescindibili per il collegamento del Capoluogo e della nostra Provincia con il resto del Paese.
Vorrei poi ricordare all’opinione pubblica che il nuovo tracciato della Roma-Latina e della Bretella Cisterna-Valmontone nascono da un confronto serrato che vide i comuni e le categorie sociali confrontarsi nel tavolo istituzionale istituito proprio a Latina durante il mio mandato da Sindaco.
Senza quel confronto a tratti al limite della rottura tra istituzioni nazionali e regionali, opposte agli enti locali e alle forze sociali e sindacali, oggi il nostro territorio non avrebbe ottenuto tutta una serie di opere strategiche complementari che vanno a migliorare la sua viabilità proprio in relazione al tracciato della Roma-Latina.
Lavorai in piena sinergia con la Regione e la Provincia, riuscendo a far inserire nel finanziamento della Roma-Latina una ‘viabilità di adduzione alla barriera di Latina’, nella zona di Borgo Piave e del Piccarello.
Parliamo della tangenziale di Latina: un intervento di 12,4 chilometri di strada urbana di scorrimento a due corsie per senso di marcia. Del miglioramento funzionale della viabilità tra Borgo Piave e Foce Verde per 8,3 chilometri complessivi, oltre all’ampliamento delle rotatorie di Borgo Piave e del Piccarello dove si andranno ad innestare gli assi di nuova realizzazione della Roma-Latina e della Tangenziale Est di Latina.
Interventi del valore di oltre 50 milioni di euro al servizio della città capoluogo, con la relativa manutenzione a carico dell stazione appaltante.
Tanto che il Consiglio Comunale a Latina, il 7 maggio del 2004, votò a favore della ‘Presa d’atto della proposta modificata dalla Regione Lazio per il tracciato e conseguenti determinazioni per l’assetto infrastrutturale viario primario attorno al capoluogo’.
Il Cipe proprio grazie a quella deliberazione del Consiglio Comunale di Latina e al tavolo tecnico istituzionale modificò il percorso dell’autostrada. Modifiche che tennero in massima considerazione tutte le osservazioni ricevute dai territori. Ma c’è di più: proprio grazie alla nostra caparbietà vennero inseriti nel computo delle opere anche gli interventi relativi alla viabilità di adduzione al sistema autostradale esposti poc’anzi e la relativa futura manutenzione.
Il nuovo tracciato della Roma-Latina, il minore impatto sul territorio, il favore che quest’opera strategica incontra tra i cittadini è il frutto del lavoro di confronto e mediazione tra Istituzioni: con la Regione, la Provincia e il Comune di Latina che seppero farsi carico di ascoltare e recepire le istanze del territorio e delle associazioni di categoria, mettendole a sistema in un’opera strategica e fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio
Senza quella straordinaria stagione di confronto e ascolto dei territori oggi i comuni della provincia di Latina e quelli a sud di Roma non avrebbero dunque la possibilità beneficare di un’opera fondamentale e strategica, per non parlare delle infrastrutture complementari di cui usufruiranno tutti i loro cittadini.
Condivido dunque l’appello di Grassucci, come dovrebbe fare chiunque abbia a cuore il futuro e lo sviluppo della nostra comunità, e invito il nostro Primo cittadino a farsi portavoce delle necessità e dei bisogni della nostra comunità e a vigilare affinché gli impegni presi e verbalizzati all’epoca non vengano disattesi.
Il nostro territorio non può fare a meno di quest’opera a meno che non si voglia condannare Latina e la sua Provincia ad una marginalità e ad un declino inarrestabile».