Una forte critica arriva da Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, all’organizzazione della macchina amministrativa del Comune di Latina e ne traccia un quadro preoccupante. “L’impressione che si ha quando si conoscono i dipendenti comunali – commenta – è quella di un personale mortificato, senza più motivazione e senso di appartenenza. Stress, conflittualità, ingiustizie organizzative, scarsa circolazione delle informazioni, mancanza del riconoscimento e della valorizzazione delle competenze, obiettivi organizzativi poco chiari, incoerenza tra enunciati e pratiche organizzative: tutti fattori che disorientano e non mettono in condizione di svolgere un buon lavoro a chi opera negli uffici”. Zuliani sottolinea come questa disorganizzazione si rispecchi nella qualità del servizio che il Comune eroga al cittadino, sotto forma di finanziamenti, bandi e determine per affidare lavori che servono per ripristinare la sicurezza delle strade, nelle scuole, la sicurezza degli impianti e tutto ciò che riguarda l’azione amministrativa di una città.
“L’errore che si fa – continua Zuliani – è pensare alla macchina amministrativa come un insieme di pedine, che possono essere spostate a piacimento e a cui possono essere attribuite funzioni senza tenere minimamente conto della “risorsa uomo” che rappresentano. Questo accade perché i giochi di potere superano la funzione di servizio a cui l’Ente sarebbe deputato. Pensiamo, ad esempio, al continuo cambio dei dirigenti dell’anticorruzione, di fatto utilizzato per punirne alcuni, o indirettamente impedire il lavoro di altri: questo blocca gli atti amministrativi e sottopone il personale a tempi di lavoro innaturali, con accelerazioni fortissime sotto scadenza e con una conseguente altissima probabilità di errore. È per questo che, in alcuni casi, il Comune arreca anche danno a se stesso, restando lontanissimo dal concetto di benessere organizzativo auspicato dal Ministero”. Zuliani si riferisce a tutta la normativa varata e perfezionata nel corso degli ultimi 15 anni, trasversale a tutti governi, vòlta al raggiungimento del benessere organizzativo della Pubblica Amministrazione: dalla legge 142/90, che anticipa l’elemento della partecipazione, alla legge 241/90 sulla trasparenza del procedimento amministrativo. “Dalla legge Bassanini in poi, per legge e per vocazione – sottolinea Zuliani – l’amministrazione di un ente pubblico deve essere capace di raccogliere le attese, i bisogni di chi è sul territorio e che attende decisioni importanti per la loro vita. Oggi a Latina non c’è collaborazione tra gli uffici, ma si tende a mantenere uno “status” in modo del tutto simile ad un sistema feudale”.
Zuliani fa altri due esempi di pessima organizzazione del Comune. “Parliamo dell’ufficio Controllo di gestione: non è mai è stato reso operativo. Non si sa chi ne faccia parte, ma si sa che ciò che dovrebbe non viene fatto, come i report sulle partecipate, tutte fuori controllo, e che dovrebbero arrivare ogni 3 mesi. Poi la distribuzione dello straordinario del personale: è fatta a seconda del numero dei dipendenti e non al bisogno che c’è nei vari uffici, quindi dove ci sono più dipendenti arriva più straordinario, mentre un ufficio che magari è sotto organico, ne riceverà meno pur lavorando di più”.
Zuliani vede nelle prossime elezioni Rsu per il rinnovo della rappresentanza sindacale in Comune un valido strumento di cambiamento e di risoluzione dei problemi dei lavoratori: “Mi auguro una grande partecipazione, perché sono convinta che essa sia sempre la risposta assertiva a qualsiasi problema. Nessuna battaglia viene vinta se si resta a guardare”.