sabato 23 Novembre 2024,

Provincia di Latina

Ξ Commenta la notizia

Latina. Zuliani: “Una città senza slot sarebbe un luogo più sano”

scritto da Redazione
Latina. Zuliani: “Una città senza slot sarebbe un luogo più sano”

Stilare un regolamento comunale ad hoc e rivedere gli incentivi antislot che sono stati abbassati nel corso della passata consiliatura. Sono queste alcune delle proposte di Nicoletta Zuliani, esponente del Partito Democratico e candidata al consiglio comunale con Enrico Forte sindaco.

“Scrivere un regolamento comunale su questi dispositivi, che ad oggi non esiste nella nostra città – afferma Zuliani – servirebbe non soltanto a porre limitazioni alla diffusione delle cosiddette macchinette mangiasoldi, ma anche a fornire uno strumento di intervento in più alle forze dell’ordine, come la polizia locale e la polizia amministrativa, che potrebbero quindi intervenire in caso di irregolarità rispetto al regolamento comunale”.

Secondo la candidata democratica un altro strumento utile al contrasto al gioco d’azzardo, potrebbe essere colto proprio da un’opportunità che è offerta con uno dei primi provvedimenti della giunta di Nicola Zingaretti: la legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013, che nell’articolo 4 al comma 2 prevede la possibilità da parte dei Comuni di creare incentivi per quelle attività che rimuovono oppure che decidono di non installare le slot machine. “In Comune – spiega – avevamo approvato uno sconto sul 30% della parte variabile della Tari per quelle attività commerciali che avrebbero eliminato le slot dai propri locali. Con l’abbassamento al 10% di questo sconto dalla giunta di centrodestra di Giovanni Di Giorgi, il provvedimento è stato in questo modo praticamente reso inefficace. Io propongo quindi di rivedere al più presto questi sconti perché le attività commerciali tornino ad essere sostenute qualora scegliessero la strada della sana socialità attraverso la il no alle slot”.

Il tema del gioco d’azzardo è stato protagonista nel capoluogo pontino con il 119º slot mob: proprio nei giorni scorsi la manifestazione antislot, per sensibilizzare sulla presenza invasiva ossessiva e crescente del gioco d’azzardo e sulle ludopatie, ha coinvolto Movimento dei Focolari, Agesci, Croce Rossa Italiana, Imperium, Associazione Libera, Associazione Lu(ri)doteca, Liceo Scientifico Grassi, Masci, Associazione Mammucari, Associazione Saman, e con i patrocini del Comune di Latina e della Asl di Latina, ha visto la partecipazione di centinaia di persone. In alcune attività commerciali del centro storico, che hanno deciso di rimuovere i dispositivi da gioco sono state rese testimonianze ai presenti da ex ludopatici, che sono usciti dalla loro dipendenza grazie ad un percorso mirato e da gestori che coraggiosamente hanno scelto di rinunciare ai mille euro di introito mensile che ogni macchinetta riesce a fruttare, per non contribuire alla distruzione di uomini e donne già poveri. “C’è da fare molto anche nei confronti di quella parte di governo che non riesce a rinunciare agli 8 miliardi di incassi dal gioco d’azzardo, ma molto c’è anche da fare qui sul territorio: c’è molta demagogia e inconsistenza nelle parole di tanti politici, infatti con la delibera 174 del 24 marzo 2014 il Comune aveva indetto un concorso per le scuole per definire un simbolo da apporre nei bar per la lotta NoSlot, ma è stata un’iniziativa soltanto di facciata, che in realtà non ha avuto alcun seguito. Invece sarebbe ora di dare un segnale concreto, iniziando dall’adesione della città di Latina alla giornata nazionale del 7 maggio e indirla su tutto il territorio provinciale, per poi andare avanti con gli interventi di sgravi una volta insediata la nuova amministrazione. Il movimento NoSlot è un movimento che nasce dal basso ed è molto presente a Latina, una città che sta diventando uno dei regni indiscussi delle slot” – afferma Zuliani, che conclude sollecitando le amministrazioni dem di tutta la provincia di Latina ad aderire alla lotta NoSlot: “Le macchinette da gioco non sono che uno strumento di alienazione, tenerle lontane dai nostri figli e dalle attività commerciali che potrebbero frequentare sarebbe un grande passo di civiltà”.

 

Rispondi alla discussione

Facebook