“Questa volta non possiamo fallire. L’esperienza del primo accordo di programma deve aiutarci a creare realmente i presupposti per la concreta riqualificazione industriale del territorio. Il mio invito, rivolto a tutta la classe dirigente del territorio, è quello di governare veramente tutti i processi legati ai benefici derivanti dalla designazione delle aree di crisi complesse e non complesse. Ci stiamo giocando il futuro delle migliaia di lavoratori rimasti senza occupazione ma soprattutto di tutti i giovani che non vogliono lasciare la propria terra, che sono ancora moltissimi e di quelli che costretti ad andare via vogliono tornare”. Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale Riforme Isituzionali. “Mentre negli altri territori si percepiscono pur minimi segnali di ripresa, che comunque non testimoniano la soluzione delle criticità relative alla congiuntura economica negativa, in provincia di Frosinone la cassa integrazione aumenta del 40% segnale tangibile di una crisi del lavoro e delle aziende che sembra irreversibile. In più non si offrono soluzioni concrete ai lavoratori della vertenza frusinate che a fine anno rimarranno tutti senza l’ausilio degli ammortizzatori sociali – prosegue la nota – Tale situazione risulta incresciosa in virtù del fatto che della desertificazione industriale di questo territorio se e discusso a non finire, però non sappiamo nulla sugli eventuali effetti positivi derivanti dai provvedimenti adottati, come il primo accordo di programma per l’area di lavoro Frosinone-Anagni. Consultando i dati che abbiamo sull’occupazione e sull’aumento delle ore di cig parrebbe che la situazione non sia per nulla migliorata, anzi. Ed è per questo che risulta essere fondamentale seguire attentamente i processi legati alla riqualificazione industriale del territorio, ma soprattutto verifichi che gli interventi siano consoni alle vere esigenze del tessuto economico. Specialmente i PRRI, ovvero i Progetti di riconversione e riqualificazione industriale connessi. Non possiamo fallire di nuovo, perché sarebbe la fine per questo territorio”. Ha concluso Abbruzzese.