martedì 26 Novembre 2024,

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Lavoro, al via assegno di ricollocazione

scritto da Redazione
Lavoro, al via assegno di ricollocazione

È attivo il sito di Anpal per l’avvio
dell’assegno di ricollocazione. Da oggi si puo’ accedere per
l’accreditamento delle strutture che potranno partecipare alla
lista dei soggetti che accederanno al buono che varia dai mille
ai 5 mila euro a seconda della difficolta’ di trovare un lavoro
al singolo disoccupato. Oggi la presentazione del portale con il
ministro del Lavoro Giuliano Poletti e i vertici dell’Anpal.
“Anpal e’ attiva- sottolinea il ministro- cosi’ il tema delle
politiche attive del lavoro prende corpo, con una serie di
strumenti e iniziative come l’assegno di ricollocamento”.
L’assegno e’ rivolto ai disoccupati che percepiscono
l’indennita’ di disoccupazione Naspi da almeno 4 mesi. Si tratta
di una platea potenziale di 800-900 mila persone tra cui in
questa fase di sperimentazione verranno estratte, tramite una
lettera del codice fiscale, tra i 20 e i 40 mila primi
destinatari, che saranno contattati prima di Natale. Il
presidente Anpal Maurizio del Conte sottolinea che si tratta
della “prima politica attiva di livello nazionale. Le risorse per
il 2017 ammontano a 200 milioni di euro”.

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LAVORO. LEGGE BILANCIO, POLETTI: AUMENTO 14MA STA DENTRO I 7 MLD
RISORSE PER COPRIRE TUTTI GLI INTERVENTI CHE AVEVAMO PREVENTIVATO

“Siamo dentro ai 7 miliardi destinati al
pacchetto previdenza” e “con queste risorse siamo in grado di
coprire tutti gli interventi che avevamo preventivato tra cui
anche l’incremento della quattordicesima” per le pensioni piu’
basse. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali, lo dice a margine della II Assemblea nazionale
sull’amianto, oggi al Senato, Palazzo Giustiniani, rispondendo a
una domanda sull’aumento da 30 a 50 euro per le pensioni
inferiori a mille euro.
“Abbiamo due tipi di interventi che riguardano la
quattordicesima- spiega Poletti- quella di chi l’aveva prima con
l’incremento del 30% e quella di chi prima non l’aveva”. La
scelta di avere questi due livelli “e’ figlia del fatto che
stiamo parlando che alcuni di questi pensionati avranno una
pensione piu’ alta- prosegue il ministro- e quindi dobbiamo
evitare il fatto che si produca una situazione che attraverso
questo meccanismo si da di piu’ a chi prende di piu'”.
E allora, “con un dato di equita’- conclude Poletti- li
aggiungiamo ad una prestazione che prima non avevano ma con una
prestazione un po’ piu’ bassa perche’ loro avevano gia’ una
pensione un po’ piu’ alta”.

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