“Assocontact, l’associazione delle imprese di contact center in outsourcing aderente a Confindustria Digitale, segue con crescente preoccupazione le notizie e le anticipazioni che appaiono in questi giorni sui media nazionali in merito alla prossima emanazione dei decreti attuativi del Job Acts che sembrano prevedere l’eliminazione dei contratti di lavoro para-subordinati“. Così, in una nota, Assocontact, associazione nazionale dei contact center in outsourcing.
“Pur sostenendo e apprezzando l’azione di riforme intrapresa dal governo e condividendo la necessità di rivedere le politiche attive del lavoro -continua Assocontact- non possiamo non segnalare che l’eventuale eliminazione delle forme atipiche dei contratti di lavoro produrrebbe immediatamente pesanti conseguenze occupazionali in diversi settori industriali fra i quali quello dei contact center“. “Le nostre imprese, infatti, si occupano -continua la nota- anche della gestione dei servizi di vendita telefonica, un’attività che oggi coinvolge circa 40.000 addetti che operano con contratti atipici, a motivo del modello di business e delle caratteristiche di tale attività, legata a commesse di breve durata e remunerate a fronte di risultati ottenuti“. “Ricordiamo che queste attività, realizzate dalle nostre imprese con l’utilizzo di contratti di lavoro atipici, sono regolate da un importante accordo sindacale nazionale -rimarca Assocontact- sottoscritto nell’agosto 2013 in ottemperanza delle indicazioni di legge emanate dall’allora ministro del Lavoro Fornero“. “Queste particolari specificità riguardano, oltre a quelli del nostro comparto, ulteriori 40.000 lavoratori -continua Assocontact- che operano in ambito delle attività di ricerche mercato e recupero crediti. Insomma, ci troveremmo di fronte a un bacino di circa 80.000 lavoratori che, in mancanza della necessaria variabilità e flessibilità della tipologia contrattuale, potrebbero vedere venir meno la loro attività e i redditi a essa collegati“. “E dunque chiediamo -conclude- che l’azione legislativa tenga conto delle necessarie peculiarità di questi settori, al fine del mantenimento dell’occupazione e del reddito dei lavoratori in essi occupati“.