Offrire un lavoro o un’occasione di crescita formativa entro 4 mesi agli oltre 190 mila giovani tra i 15 ai 29 anni dal 1 maggio sarà realtà. L’opportunità è offerta dal Piano di Garanzia Giovani della Regione Lazio, un intervento da 137 milioni di euro che fa capire la forza che le politiche attive sul lavoro sono in grado di generare. Queste le dichiarazini di Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio” dopo l’annuncio dell’avvio del piano Garanzia Giovani della Regione Lazio da 137 milioni di euro. L’azione assume una portata ancora maggiore se pensiamo che negli anni, soprattutto nella nostra provincia, si è fatto un continuo ricorso alla cassa-integrazione, anche in deroga, rivelatasi incapace di dare risultati durature. Anzi, l’abuso di questo strumento ha generato l’effetto opposto, condannando migliaia di lavoratori a una situazione precaria, che con il passare del tempo è diventata drammatica. Uomini e donne portati sulla soglia dei 50 anni senza lavoro e senza opportunità. L’unica cosa concessa è stato un sussidio che ha bruciato risorse pubbliche , impedendo l’avvio di politiche innovative. Anche la presunta truffa nei confronti dello Stato di una società del sorano ci dà il polso della situazione. L’azienda avrebbe ricevuto 46.000 ore di cassa-integrazione per 130 dipendenti nonostante questi lavorassero regolarmente, con un danno da 250 mila euro . Un episodio che mostra i limiti dell’uso sistematico cassa-integrazione, strumento che resta utile, ma che nel tempo è diventato l’unica risposta delle istituzioni alla crisi. Con la garanzia ai giovani la regione cambia rotta, e punta decisamente su azioni che investono sul lavoro e sulla crescita umana e lavorativa delle persone. Questa è l’unica strada che possiamo percorre, dopo anni di torpore e passiva accettazione dell’esistente. Il futuro è nel lavoro, nell’autoimprenditorialità e nella voglia di fare dei giovani e dei meno giovani. Per quest’ultime, la regione a breve lancerò anche il contratto di collocazione per i lavoratori maturi. Nessuno, infatti, deve rimanere indietro.