“In determinati settori come l’edilizia e
l’agricoltura i voucher hanno tradito e persino ribaltato le
aspettative iniziali del legislatore: dovevano regolarizzare il
lavoro sommerso, hanno sommerso il lavoro regolare. In questi
comparti il buono-lavoro va abolito, senza pensarci due volte”.
Lo dice Luigi Sbarra, leader della Fai Cisl, che aggiunge:
“Francamente inaccettabile l’argomento sentito in questi giorni
secondo cui l’impiego di voucher agricoli sarebbe marginale. Ogni
tagliando strappato nel settore primario colpisce in modo
devastante un lavoro dipendente in grandissima parte stagionale e
per di piu’ gia’ regolato da regole contrattuali estremamente
flessibili, che permettono ad esempio l’impiego a giornata, ma
con tutte le garanzie di un contratto a tempo determinato. Il
voucher invece nega diritti e certezze contrattuali, alimentando
abusi e ricattabilita’”.
Poi: “Anziche’ giustificare il mantenimento e la sopravvivenza
dei voucher in agricoltura, governo e Parlamento dovrebbero
impegnarsi ed impegnare questi giorni a favore dei braccianti,
degli addetti dell’agroalimentare e della pesca, consentendo a
queste persone e alle loro famiglie di godere degli stessi
benefici previdenziali assicurati ad altri comparti in materia di
Ape Social, di riconoscimento del lavoro gravoso e usurante, di
tutele agli esodati. La Fai Cisl si battera’ sin dai prossimi
giorni per determinare la svolta che serve ai lavoratori dei
nostri settori e a tutto il Paese”.