“Difendere gli allevatori del territorio laziale a tutti i costi. Questo l’imperativo su cui le istituzioni, ad ogni livello, assieme alla società proprietaria del marchio, devono lavorare per raggiungere l’obiettivo comune, ossia concordare un prezzo di vendita del latte consono in primis per i 150 produttori LattePiù, soci delle cooperative, che ogni giorno, con costi sempre maggiori, portano la materia prima fresca al mondo industriale”. Lo scrive in una nota Daniele Giannini, membro dell’esecutivo regionale della Lega nel Lazio, oggi presente al presidio al fianco degli agricoltori in via della Muratella, presso la sede della Fattoria Lattesano. “Non è possibile per gli allevatori produrre a 0,57 euro al litro, perché vorrebbe dire lavorare in perdita – prosegue – pertanto va rispettato il contratto di filiera tra le parti che, come prescritto dalla legge e dalle normative europee, regola il conferimento del prodotto latte fresco sul suolo del nostro Paese. L’istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – spiega ancora – ha fissato a gennaio 2023 il giusto valore dei costi di produzione al litro a 0,65 euro, e questo deve essere il parametro di riferimento per il settore lattiero caseario, anche nella nostra regione. La decisione di Latte Sano di interrompere l’ingresso della fornitura del latte dal 11 us di 45.000 litri al giorno ha obbligato la cooperativa ad inviarlo alla distruzione. Saremo accanto alle centinaia di allevatori e alle loro famiglie in questa battaglia – conclude Giannini – fino a che non verrà trovata una soluzione che salvaguarda in tutto e per tutto il comparto zootecnico laziale”.
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