“La sanità e’ roba loro e nessuno si deve azzardare a fiatare. E non hanno alcuna intenzione di uscire dal commissariamento del settore alla regione Lazio. Anzi, per evitare di tornare in ordinaria amministrazione, gettano dalla finestra i quattrini “extragettito” e li danno a Ignazio Marino per i debiti del trasporto pubblico locale romano. Tolgono i soldi dell’Irap alle imprese da Latina a Viterbo, aumentano l’Irpef per lavoratori e pensionati da Frosinone a Rieti a tutta la provincia capitolina per foraggiare i megastipendi della dirigenza chiamata a governare i bus dell’Atac. E tanti sperperi ormai conosciuti in decenni di amministrazione comunale“. E’ quanto scrive Francesco Storace Vicepresidente Consiglio regionale del Lazio su su Il giornale d’Italia e sul sito del partito.
“Solo con questo baratto a scatole cinesi – Zingaretti da’ i soldi in più a Marino, i ministri tacciono, il commissariamento della sanità non finisce, i controlli in consiglio regionale diventano impossibili – la sinistra è nelle condizioni di fare come gli pare. O meglio, quella sinistra che nella maggioranza e’ nel cerchio magico del presidente della Regione. Non si spiega altrimenti quello che è avvenuto alla Pisana nell’ultima seduta di consiglio regionale, che poca eco ha avuto sui quotidiani. In pratica, il centrosinistra ha detto alla giunta Zingaretti: siccome la regione deve dare soldi al Campidoglio per il trasporto pubblico locale, prendili tranquillamente dalla sanità, settore per il quale è stata inasprita la pressione fiscale regionale. Sono piovuti dalle tasche dei cittadini tra i cento e i centoquaranta milioni in più di gettito e anziché mettere a posto qualche ospedale in attesa delle mitiche Case della Salute oppure alleggerire il debito sanitario esistente, i quattrini li danno al sindaco spogliarellista di Roma (è la triste promessa che ha fatto modello Ferilli se i giallorossi dovessero aggiudicarsi lo scudetto…). Recentemente Zingaretti ha ammesso che il debito sanitario laziale va avanti da decenni ed ha ragione, perché la spesa e’ sottostimata dallo Stato. Ma c’è una curiosa innovazione. Anche quando governavo io, infatti,c’era quello ereditato – il governo Amato lo calcolo’ in oltre 4 miliardi di euro – e ogni volta chiedevamo con l’assessore al bilancio Augello agli altri colleghi di tagliare le spese dei loro assessorati per aiutare la sanità. Adesso, invece, sembra quasi che la sanità stia talmente in salute, da dare soldi agli altri. Una specie di bancomat. In realtà si dilapidano quattrini. Assieme a Fratelli d’Italia, a 5 stelle e al gruppo misto avevamo presentato una proposta di risoluzione per condizionare comunque qualunque tipo di erogazione alla presentazione – almeno! – di un serio piano industriale di risanamento dell’Atac per evitare nuovi sperperi. Figurarsi…. L’hanno bocciata senza farsi troppi scrupoli, non sia mai che l’opposizione regionale dovesse venire in possesso di carte imbarazzanti. Due piccioni con una fava. Più soldi a Marino; meno risorse ad alleggerire il debito sanitario e conseguente impossibilità a porre fine al commissariamento. Pagano i malati. Senza controlli: la sanità e’ cosa loro. Tanto, Saccomanni e la Lorenzin non se ne accorgono”.