Alla Regione Lazio torna in primo piano il tema dei vitalizi, aboliti per la legislatura in corso ma tuttora validi per le legislature pregresse e che possono essere richiesti da quei consiglieri, sia pure decurtati, già al compimento del cinquantesimo anno. Oggi, nel corso di una riunione dei capigruppo, è stato deciso che sarà l’Ufficio di presidenza della Pisana in un primo momento, e le commissioni consiliari Affari costituzionali e Bilancio in un secondo, a studiare un percorso per trovare una posizione condivisa, e soprattutto coinvolgere il legislatore nazionale, dato che il nodo è quello di come affrontare, sia pure nel nome del rigore dei costi della politica, quelli che sono dei “diritti acquisiti“. E mentre il M5s ha depositato oggi la sua proposta di legge (basata su “divieto di cumulo, il contributo di solidarietà, l’innalzamento dell’età e il passaggio al regime contributivo“), ha suscitato dibattito la proposta della consigliera regionale Teresa Petrangolini (Per Il Lazio), fedelissima del presidente Nicola Zingaretti (faceva parte del suo listino).
Ieri, nel corso di Ballarò, la fondatrice di Cittadinanzattiva ha illustrato le sue idee sull’argomento: “E’ ancora troppo rilevante il peso di quelli in erogazione per i consiglieri delle legislature precedenti: parliamo di 20 milioni di euro nel 2014, pari a un terzo del bilancio del Consiglio regionale – si legge sul suo sito – Davvero un eccesso che dovremo presto modificare lavorando almeno su tre obiettivi: il divieto di cumulo con altri emolumenti pubblici, l’innalzamento dell’età necessaria per attivare l’erogazione dai 50 ai 65“. Infine, “il ricalcolo dell’assegno sulla base dell’attuale indennità di carica“: stando ai calcoli di Petrangolini infatti i vitalizi da 3100 euro passerebbero a 1800 euro al mese, mentre chi ha fatto più legislature, spiegava ieri sera a Ballarò, passerebbe da 5900 euro a 3500 euro: “Ogni anno potremo risparmiare 8 milioni di vitalizi l’anno” la sua conclusione. Anche Francesco Storace, capogruppo de La Destra verso An, ha le sue proposte in merito: “Bisogna intervenire in maniera seria su stipendi, assessori esterni, vitalizi e conflitto d’interessi dei consiglieri regionali. Altrimenti è fuffa finalizzata a mantenere i privilegi di chi è in carica ora“. “Dobbiamo predisporre – ha affermato però il capogruppo Pd Marco Vincenzi – un atto normativo che non rischi di venire invalidato al primo ricorso. Il nostro obiettivo è quello di uniformare il trattamento degli ex consiglieri a quello attualmente in vigore“, e se la legge 4/2013 ha stretto i cordoni per gli attuali consiglieri “ora si tratta di intervenire anche sui privilegi del passato“. Il dibattito sembra dunque pronto a spostarsi nell’Ufficio di presidenza guidato dal presidente della Pisana Daniele Leodori, del quale fanno parte oltre agli stessi Petrangolini e Storace, anche Massimiliano Valeriani, Gianluca Quadrana e Giuseppe Simeone. L’idea è quella di trovare una posizione comune per rimettere mano al meccanismo dei vitalizi, ma anche di invitare il legislatore nazionale a normare la materia, anche alla luce della lettera inviata al governo dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali, in cui si chiedeva appunto l’apertura di un tavolo di confronto sul tema.