L’industria farmaceutica in Italia rappresenta uno dei principali poli a livello europeo e mondiale. Il Lazio e’ la seconda regione per numero di occupati e la prima per export con 12,7 miliardi di euro, 26,6 per cento del totale. Gli addetti sono circa 12mila e oltre 14mila nell’indotto. Penso ad alcune eccellenze nostrane, come la Bsp Pharmaceuticals di Latina, specializzata in terapie antitumorali, che ha assunto 120 persone e presentato un piano di investimenti in 3 anni.
La farmaceutica italiana d’altronde continua a crescere e, con il suo indotto, vale il 2% del Pil. Ammontano a 3,3 miliardi gli investimenti, con una crescita del 22% in 5 anni; i soli investimenti in Ricerca & Sviluppo sono 1,9 miliardi, pari al 6,8% degli investimenti in R&S dell’intera economia italiana. Apprendo positivamente dal ministro Adolfo Urso che diverse aziende multinazionali del settore hanno annunciato di voler aumentare gli investimenti proprio in Italia e mi auguro che anche il Lazio possa beneficiare di questa congiuntura favorevole del settore.
Allo stesso tempo non posso non condividere le parole pronunciate dal presidente di Farmindustria Marcello Cattani all’assemblea di oggi in via della Conciliazione. Sono pienamente d’accordo sul fatto che occorre rimuovere i lacci burocratici presenti nel nostro sistema. Così come ritengo che innovazione, ricerca e sviluppo nel nostro Paese e nella nostra regione siano fondamentali. L’innovazione è prioritaria, mentre la semplificazione è una grande sfida che intendiamo portare avanti nella nostra regione. Se l’industria va veloce ma la burocrazia è lenta, risulta difficile soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese.
Grazie a terapie frutto della ricerca, in 20 anni in Italia la mortalità per malattie croniche, quelle cardiovascolari e il diabete, è diminuita del 41%. Oggi due persone su 3 a cui viene diagnosticato un tumore sopravvivono dopo 5 anni, mentre 30 anni fa erano una su 3. Le persone guarite dall’epatite C grazie ai nuovi antivirali sono oltre 260mila in Italia. Le vaccinazioni hanno permesso di eradicare malattie e salvare milioni di vite, come nel caso del Covid. E’ quindi importante investire sulla ricerca ed il Lazio deve essere una regione traino anche in questo ambito”.
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché componente della commissione Sanità della Regione Lazio