“Come M5S abbiamo presentato cinquecento emendamenti e circa trecento sub-emendamenti. Contando gli emendamenti presentati dal resto dell’opposizione siamo a circa 1300, 1400. Da parte nostra c’è un ostruzionismo costruttivo, ovvero un ‘costruzionismo’ per cercare di rimediare ad una proposta nata male, insufficiente“. Lo ha detto il capogruppo del M5S in Cosiglio Regionale Silvana Denicolò a margine della riunione odierna del Consiglio regionale sulla proposta di riordino delle società.
“La cosa che più ci ha fatto arrabbiare è che nel bilancio preventivo approvato quest’estate in Consiglio regionale era scritto che questa proposta di legge doveva contenere un piano di riordino che, invece, non c’è: non c’è ombra dei modi del riordino, dei tempi, delle spese – continua -. Si rimanda solo alla giunta. Secondo noi la proposta della giunta dovrebbe essere stralciata e rielaborata dal Consiglio“.
“In alternativa abbiamo proposto di cambiare una piccola parte del testo che prevede che i provvedimenti che concretamente delineeranno il piano di riordino societario (stabilendo ad esempio quello che succederà in termini di liquidazioni, fusioni societarie, piano occupazionale) debbano passare per il Consiglio e non solo, come dice ora la proposta, dalla commissione per un parere per giunta non vincolante – spiega Denicolò -. Gli assessori ci hanno risposto che non è possibile in quanto si allungherebbero troppo i tempi. Il rischio che vogliamo scongiurare noi è che, nel concreto, poi questo piano passi solo per le segrete stanze. Quindi manteniamo in piedi tutti gli emendamenti“.
“Apprendiamo che la Corte dei Conti inoltre ha espresso preoccupazione per quanto riguarda il ‘travaso’ di personale all’interno della nuova Sviluppo Lazio dalle altre società – riferisce Denicolò – poichè nella legge regionale 4 del 2013 non è prevista una valutazione delle effettive esigenze della Regione. Un’operazione del genere, in sintesi, potrebbe essere molto gravosa per le casse regionali“.