Le cooperative,la Ginestra e l’Azalea, travolte dall’inchiesta Dionea, spendevano meno di 2 euro a testa, mentre ricevevano 30 euro per ciascun migrante,ospite del Cas. In 30 mesi, a partire dal 2015, fino a settembre 2017, la cooperativa la Ginestra ha percepito dal ministero dell’interno, oltre 4 milioni di euro.Questa cooperativa era stata esclusa nel bando, concluso il 7 maggio scorso e per questo i responsabili hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo Regionale.Sono 13 le cooperative vincitrici del bando per poter ospitare 3600 ospiti.
Nelle intercettazioni gli indagati parlavano apertamente di quanto poco veniva offerto ai migranti della spartizione dei contributi e della paura dei controlli:del resto, i soldi venivano usati per acquistare macchine di lusso o addirittura per pagare il battesimo del figlio di Luigi Pannozzo,come hanno appurato gli investigatori.
“Non abbiamo potuto approfondire alcuni aspetti,aveva spiegato,nella conferenza stampa,il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza.”Dobbiamo capire, come mai,dal 2015,data degli appalti,tranne la polizia,nessuno si è accorto di questa situazione.Occorre valutare se c’è stato un comportamento colposo o,se c’è,addirittura,qualcosa di più,
un interesse particolare di qualcuno,fenomeni di corruttela,che abbiano permesso alle onlus di restare senza controllo, o addirittura connivenza”.