Silvio D’Arco : “l’ex Assessore regionale perde il senso della misura politica, si autocandida alla Regione Lazio e si propone come leader del nuovo corso politico Berlusconiano.
In queste ultimi tempi l’ex Assessore regionale al Turismo ha rilasciato 2 ampie interviste in cui si propone come leader maximo del nuovo corso politico Berlusconiano e si autocandida, senza falso pudore alle prossime elezioni regionali, sorvolando totalmente sul disastro politico e amministrativo prodotto dalla Giunta Polverini, di cui Zappalà è stato parte attiva e non secondaria, sia sul politico che amministrativo.
Inoltre nelle sue dichiarazioni non ha esita a dispensare pagelle e giudizi politici verso i principali dirigenti politici e istituzionali del PDL pontino. Insomma, da parte di Zappalà, nessuna riflessione autocritica ma solo esaltazioni della sua indubbia esperienza politica acquisita sul campo, prima in sede di Parlamento Europeo e poi in sede regionale con la Giunta Polverini.
Le esternazioni autoreferenziali di Zappalà, circa la sua attività di Assessore regionale al Turismo appaiono del tutto fuori luogo, poiché la sua esperienza Polveriniana ha rappresentato purtroppo uno dei momenti più bassi dell’intera storia politica e amministrativa, oggetto di una terribile censura politica e morale che si è riflettuta pesantemente anche sullo scenario politico nazionale.
In tale contesto è stata distrutta l’intera organizzazione istituzionale turistica regionale precedente senza averne la capacità di realizzare una nova e più moderna struttura organizzativa alternativa (vedi scioglimento della Litorale Spa e chiusura delle APT). Infatti la precedente legge regionale n. 13/97 è stata smembrata e fatta a pezzi senza apportare migliorie significative alla normativa, mentre la famosa legge sul Made in Lazio si è dimostrata un autentico “flop”. Nel frattempo però si sono aggravate tutte le situazioni relative all’erosione costiera, ai campeggi, ai pontili ed al demanio marittimo, per non parlare poi del mancato aggiornamento del Piano regionale dei porti e degli approdi turistici del Lazio!
Infine occorre anche ricordare che, a tutt’oggi, non sono stati ancora concretamente erogati i finanziamenti statali per il Porto di Rio Martino né i 23 milioni di euro ereditati dalla precedente Giunta regionale finalizzati alla riqualificazione dei litorali comunali costieri.
Pertanto le affermazioni di Zappalà non possono non suscitare incredulità politica e forte imbarazzo anche tra gli operatori economici. Si tratta di affermazioni e di propositi surreali che certamente non aiutano a costruire credibilmente quel necessario rinnovamento morale, politico e istituzionale di cui ha urgente bisogno il paese per fronteggiare la grave realtà economica e finanziaria determinatasi a livello nazionale ed in particolare nel Lazio.
Le prossime elezioni regionali costituiscono una sfida essenziale per il rinnovamento del Lazio, io non condivido i concetti di “rottamazione” di Matteo Renzi, ma le forze riformiste migliori del centro-destra pontino non possono dare l’impressione di presentarsi all’appuntamento elettorale regionale con il vecchio volto della politica. Sarebbe un colpo mortale alla voglia di rinnovamento e di riscatto dei militanti e degli elettori del centrodestra pontino.
Silvio D’Arco