“Stiamo combinando i risultati di ricerca con segnalazioni in tempo reale, quindi in sostanza la ricerca stessa diventa un social network”. Queste le parole di Mike Farmer, Ceo di Leap.It, per spiegare l’obiettivo del suo progetto. Trasformare la ricerca in un social network. Nel senso più letterale del termine, ovvero un tessuto di interazioni generatosi dalla collaborazione tra le persone.
Quello di Leap.it è un approccio innovativo non tanto alla ricerca, quanto alla restituzione dei risultati. Mentre le piattaforme social che utilizziamo quotidianamente si aggiornano, si modificano, si evolvono (e danno sempre più importanza al contenuto visivo), i risultati frutto delle nostre ricerche rimangono tali. Una serie di link. Blu.
Leap.it cambia le carte in tavola grazie ad una combinazione tra visual e segnalazioni in real time. Cercando qualcosa, infatti appaiono risultati coerenti con quanto accadrebbe con Google o Yahoo!, ad esempio, ma non solo. In aggiunta appaiono trending topic e risultati presi da piattaforme social. Basta così? No, arriva la parte più interessante.
Sono gli utenti (sì sì, siamo noi) ad aiutare il motore di ricerca nel determinare cosa è rilevante o meno rispetto alla query, attraverso le “Perspectives“. Ovvero liste di risultati create dagli utenti su topic specifici. Più gli utenti sono d’accordo nell’inserire un item all’interno di una lista, più Leap.it dà rilevanza all’item stesso facendolo apparire tra i primi risultati. In una parola: collaborazione.
Nelle prime quattro settimane di vita, Leap.it ha registrato più di un milione di utenti. La domanda sorge spontanea: BigG e compagnia staranno a guardare?
(fonte Wired.it)