lunedì 25 Novembre 2024,

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Legambiente Terracina. L’approvazione del PTPR della Regione Lazio è una mezza “sòla”

scritto da Redazione
Legambiente Terracina. L’approvazione del PTPR della Regione Lazio è una mezza “sòla”

Il 21 aprile scorso è stato approvato dal Consiglio della Regione Lazio il Piano paesistico Regione Lazio (PTPR) con 33 voti favorevoli e 14 contrari. Dopo la sonora bocciatura della Corte Costituzionale del precedente Piano perché non rispettava i requisiti previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, il cosiddetto codice Urbani, secondo il quale il PTPR doveva essere elaborato con il procedimento della co-pianificazione fra Regione e Ministero della Cultura (MiC) si è arrivati a questa approvazione con un testo co-pianificato e blindato, avendo rigettato in Consiglio le sospensive, pregiudiziali e centinaia di emendamenti, tutti all’insegna dello sviluppo edilizio incontrollato, presentati dalla opposizione, in primis Fratelli d’Italia.

Ricordiamo che a Terracina l’area della Ex-Proinfantia, un prezioso e ampio lotto fronte mare in una delle coste più belle del Lazio, era stata sequestrata il 31 dicembre 2020, con successiva convalida del GIP e ordinanza del Tribunale del Riesame, con l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva, a causa della non validità della autorizzazione paesaggistica e del relativo permesso a costruire a seguito del subentro delle norme di salvaguardia intervenute dopo la dichiarata incostituzionalità del precedente Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), e di altri profili di illegittimita’ come quello della destinazione d’uso del complesso immobiliare ad uso pubblico e della destinazione urbanistica di zona a verde pubblico e parcheggi.

La vicenda della Ex- Proinfantia ha interessato Legambiente a tutti i livelli, locale regionale e nazionale negli ultimi mesi anche a causa di una spiacevole vicenda relativa ad una aggressione verbale ricevuta dal Presidente del Circolo locale, in piena seduta pubblica e in diretta streaming del Consiglio Comunale (peraltro un Consiglio straordinario dedicato proprio alla vicenda del sequestro della ex-Proinfantia!), aggressione che è stata più volte stigmatizzata anche a livello nazionale finendo anche in una interrogazione al Senato, visto che l’unica colpa di Legambiente è stata quella di occuparsi da subito della questione “Ex-Proinfantia” con un accesso agli atti e una serie di analisi e comunicati stampa che mettevano in luce alcune criticita’ dell’iter autorizzativo e del quadro deliberato di riferimento, e tutto questo nel normale svolgimento delle proprie prerogative statutarie di vigilanza ambientale e tutela dell’interesse diffuso.

Il nuovo PTPR norma i beni del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico tutelati per legge, frutto della co-pianificazione con il MiC sulla base cartografica del 2014, e sostituisce completamente i precedenti Piani Territoriali Paesistici, diventando l’unico strumento di gestione del territorio pur tenendo conto che ci sono ancora molti beni paesaggistici elencati dal Codice (immobili e aree dichiarati di notevole interesse pubblico, fasce costiere e lacustri, aree archeologiche, ecc.), che ancora non rientrano nei vincoli del piano e per i quali quindi non esisterebbero le prescrizioni per la conservazione. Inoltre sarebbe stata opportuna una analisi più approfondita delle dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, anche tenendo conto degli indici di consumo del suolo, di edificato, di verde urbano e di parcheggi che in particolare a Terracina sono davvero peggiori della media nazionale. Infatti la percentuale di consumo di suolo a Terracina è del 12% a fronte di una media nazionale del 7% e il verde urbano fruibile è di 4,8 mq/abitante a fronte di una media nazionale per analoghe città di 47 mq/abitante, addirittura inferiore agli standard urbanistici che stabiliscono per il verde pubblico almeno 9 mq/abitante (Dati Ecosistema Urbano Legambiente Terracina 2020).

Con l’approvazione del Ptpr scattano anche le semplificazioni visto che le autorizzazioni paesaggistiche necessarie per tutte le iniziative di ordinaria e straordinaria manutenzione, demolizione e ricostruzione, se le iniziative saranno conformi col Ptpr, saranno rilasciate direttamente dai Comuni, insieme ai permessi a costruire, e questo per semplificare le procedure burocratiche. Noi riteniamo piu’ in generale che il meccanismo della sub delega ai Comuni sia invece molto pericoloso e possa generare, in assenza di adeguati controlli, un viatico per una valanga di nuovi permessi a costruire. Siamo invece soddisfatti per la cancellazione della norma del vecchio PTPR annullato che concedeva alcune deroghe per la realizzazione e gli ampliamenti delle strutture balneari su tutte le fasce costiere e intorno ai laghi, anche in zone vincolate.

Non possiamo accettare che la tutela dei Beni paesaggistici, che insieme ai nostri Beni culturali sono il fondamento di uno sviluppo economico compatibile ed armonico, e che è un principio sancito dall’Art. 9 della nostra Costituzione, sia considerata un ostacolo allo sviluppo economico, mettendo in contrapposizione la tutela e la salvaguardia del paesaggio con gli aspetti puramente economici del rilancio edilizio utilizzando ovviamente l’argomento pressante della pandemia da COVID 19 e dell’ecobonus sulle ristrutturazioni edilizie. In particolare la nostra richiesta era quella di escludere comunque interventi invasivi di nuova costruzione e demolizione e ricostruzione nella fascia costiera dei 300mt dalla battigia come nell’intento della storica e oramai dimenticata legge Galasso, e di impedire l’applicazione della ormai famigerata legge sulla rigenerazione urbana nei pregiati ambiti costieri, proprio per preservare le coste su cui il cemento in questi decenni ha fatto già gravi danni, come è il caso della costa che da Terracina arriva fino al promontorio del Circeo, oggetto di una storica speculazione edilizia negli anni ’70. Su questo continueremo a batterci perché la fascia costiera di Terracina è un ambito di pregio ma è purtroppo ancora classificata, nel PTPR, in gran parte, come ambito “Paesaggio degli insediamenti urbani” (senza nessun riferimento al pregio naturalistico e paesaggistico e senza riferimento agli indici di consumo di suolo, di edificato, di presenza del verde urbano e parcheggi che sono davvero molto critici!) che quindi non limita di fatto alcun tipo di intervento ma stabilisce solo prescrizioni di contorno. Cosi’ come ci impegneremo per la revisione della normativa sulla Rigenerazione Urbana, deliberata dal Comune di Terracina, con una precisa definizione degli ambiti di applicazione della stessa che non può evidentemente essere applicata estensivamente a tutto il territorio, cosi’ come è stato rilevato anche nella recente ordinanza del Tribunale del Riesame che ha confermato il sequestro. Avevamo gia’ rappresentato in audizione alla Regione Lazio lo scorso febbraio la necessità di una verifica sulla applicazione locale della legge n. 7 sulla Rigenerazione Urbana e la sua conformita’ (definizione degli ambiti e monetizzazione degli standard urbanistici) chiedendo anche al Comune di Terracina di revocare in autotutela quelle norme e quei regolamenti, in primis il regolamento sulle monetizzazioni degli standard urbanistici che permette, a fronte di cifre irrisorie, l’alienazione (senza limiti di superficie) di importanti aree (standard urbanistici) destinate a verde, parcheggi e servizi e quindi all’utilizzo dei cittadini che risiedono in quelle aree. Siamo speranzosi che nell’accordo tra la Regione Lazio e il MiC alla base del PTPR approvato comunque si faccia almeno un riferimento ad una revisione della Legge n.7 sulla Rigenerazione Urbana, anche se su tutti questi fronti non abbiamo ancora ricevuto risposte alle nostre richieste, né dal Comune né dalla Regione. Temiamo quindi che con questo PTPR approvato e in assenza di una pronuncia regionale in merito all’ applicazione della legge della rigenerazione urbana a Terracina, possa ripartire, a Terracina, l’iter di un nuovo permesso a costruire per la Ex-Proinfantia e non solo, temiamo anche per il futuro di Villa Adrover, del nostro lungomare e di tutta la fascia costiera non adeguatamente tutelata dal piano approvato ed è per questo che pur apprezzando l’ODG sulla “Ex-Proinfantia”, sottoscritto da M5s (proponente), Europa Verde e PD, e stranamente votato anche dalla opposizione, peraltro riferito all’immobile e non all’area circostante, e comunque non vincolante, non riteniamo il vincolo puntuale sul bene della “Ex-Proinfantia” una soluzione per le nostre coste pregiate ma solo un tentativo, sulla cui efficacia nutriamo qualche dubbio, per cosi’ dire di “mettere una pezza” ad un caso divenuto oramai troppo visibile e all’attenzione anche dai media nazionali” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

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